Coronavirus

Madrid è nel panico: un morto ogni 16 minuti. La Cina esulta: zero casi

Contagiato anche Alberto di Monaco. L'Oms adesso avverte l'Africa: si prepari al peggio

Madrid è nel panico: un morto ogni 16 minuti. La Cina esulta: zero casi

Il bollettino della pandemia porta oggi le buone notizie dalla Cina, dove il disastro del Covid-19 ha avuto origine, ma anche tanti, troppi spunti inquietanti. Cifre e informazioni che parlano di un mondo dove ormai ogni angolo è stato raggiunto dal coronavirus, e di luoghi in cui il peggio sta per affacciarsi con prospettive terrificanti. Partiamo allora dalla Cina, che festeggia un successo forse insperato: ieri per la prima volta in tutto il Paese (e neppure nella devastata provincia dello Hubei) non è stato registrato neppure un nuovo caso di contagio. In queste stesse ore è l'Europa a registrare oltre 100mila contagi, superando l'Asia, mentre il nostro Paese batte la Cina nel tragico bilancio delle vittime, proiettando l'Italia in testa alla più triste delle classifiche. Il numero di contagiati nel mondo ha varcato la soglia dei 220mila, con quasi novemila morti.

Oltre all'Italia, altri Paesi conoscono impennate drammatiche nei bilanci di morte: così la Spagna è schizzata a oltre 17mila casi, con 767 morti e un'impressionante statistica per la capitale Madrid: una vittima ogni 16 minuti. E il martoriato Iran, dove pure sulle cifre ufficiali aleggia il pesante sospetto di falsificazioni al ribasso, ha ammesso: si è ormai arrivati a un morto ogni dieci minuti (ma va detto che sono molti meno che da noi).

Passiamo alla vicina Francia, dove un sempre più confuso presidente Macron lamenta che «qui troppa gente non ha capito» la gravità della situazione, dimenticando di aver incredibilmente autorizzato pochi giorni fa il regolare svolgimento delle elezioni municipali perfino a Parigi, e ha annunciato lo stanziamento di 10 miliardi di euro per la ricerca scientifica. Sulla costa mediterranea, è choc nell'isola felice del principato di Monaco, dove Sua Altezza Serenissima Alberto II ha reso nota la sua positività al tampone, tranquillizzando però i sudditi: «Sto bene».

Prospettive assai meno rassicuranti, invece, per il continente africano. In Sud Africa i casi crescono velocemente (si è arrivati a 116), mentre nel poverissimo Burkina Faso è stato registrato il primo decesso della regione a sud del Sahara. L'Organizzazione mondiale della Sanità ha invitato pressantemente l'Africa «a svegliarsi e ad aspettarsi il peggio» (si rischiano milioni di morti), e se in Algeria già si contano 9 morti su 82 casi conosciuti, l'Egitto corre ai ripari imponendo la chiusura di centri commerciali e locali pubblici, ma solo dopo il tramonto.

La Russia, ufficialmente fin qui immune da lutti e con circa 150 casi di positività, ha annunciato ieri il primo caso di morte a Mosca: rimangono confermati il referendum del 22 aprile che consentirà a Vladimir Putin di restare al potere fino al lontano 2036 e la grande parata del 7 maggio sulla Piazza Rossa, nonostante il rischio assembramenti; chiusa invece, dopo il teatro Bolshoi e il museo pietroburghese dell'Hermitage, la monumentale tomba di Lenin. Contemporaneamente la Nato, nemico storico della Russia, annuncia un forte ridimensionamento degli effettivi che prenderanno parte all'esercitazione Defender-Europe 20, che avrebbe dovuto essere la più imponente da 25 anni a questa parte con 37mila militari, di cui ventimila americani: saranno meno della metà.

Perfino la Turchia annuncia la chiusura dei confini con Grecia e Bulgaria: ci voleva Covid-19 per sbloccare la crisi dei migranti innescata da Erdogan.

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