Con il testo della riforma sulla prescrizione in commissione Giustizia alla Camera, la maggioranza si spacca e Area popolare sceglie di schierarsi contro la proposta, sostenendo che raddoppia di fatto i termini per prescrivere i reati di corruzione.
Alessandro Pagano, capogruppo alla commissione per Area popolare ha detto all'Ansa che il rischio è che la prescrizione arriva a 25-30 anni, una scadenza che ha definito "inammissibile per un Paese civile che deve garantire gli innocenti e una ragionevole durata del processo".
"Se la commissione ha deciso di mandare a casa il governo Renzi se ne prenda atto - ha aggiunto - in nome di una presunta autonomia se ne fregano delle posizioni della maggioranza".
Diversa l'impressione del ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, che ha parlato di una "ipotesi di accordo", con cui si sta lavorando con Orlando e con presidente e membri della commissione, dicendosi "molto fiduciosa" sui prossimi passi.
"L'esame del provvedimento è solo all'inizio - ha detto il guardasigilli -, ma va salvaguardata una specificità dei termini di prescrizione per i reati di corruzione".
Il testo che il governo ha proposto riformula una prima proposta, firmata dai relatori di maggioranza, Sofia Amoddio e Stefano Dambruoso, rispettivamente di Partito democratico e Scelta civica.
Il prossimo 16 marzo il provvedimento arriverà in Aula.La riformulazione dell'articolo 1, sull'allungamento dei termini per i reati di corruzione, è stato approvato. Voto contrario annunciato di Area Popolare, di Forza Italia e di Movimento 5 Stelle.
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