Coronavirus

La "magia" del governo. Il ministro Gualtieri fa sparire il contante

Della grande riforma fiscale nessuna traccia Intanto ci preparano i pagamenti "cashless"

La "magia" del governo. Il ministro Gualtieri  fa sparire il contante

Nuove (e immense) sfide, vecchie soluzioni. La ricetta del governo per affrontare l'emergenza post coronavirus è tutta da definire. Si sa che ci sarà una riforma fiscale della quale non esiste nemmeno una bozza. Ma tra le priorità del governo torna la lotta al contante e il sogno di una economia dove i pagamenti sono smaterializzati e tracciabili. Ieri il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri ha fatto il punto su banche e riforme. Oltre ad una netta difesa del Mes (ed è un dato politico importante) si è speso su una delle misure che saranno finanziate con i fondi europei del Recovery plan. «Con queste risorse - è la spiegazione del ministro - possiamo credo sostenere una riforma verso una società cashless (senza contanti, ndr) e finanziare una riforma che riduca la pressione fiscale su lavoro e imprese».

La spiegazione è che il tema tornato alla ribalta era già nell'agenda del governo. Ne ha parlato Matteo Renzi, nei termini di emersione del contante in nero attraverso una voluntary disclosure al 15% sui depositi nascosti al fisco. Il premier Giuseppe Conte ha parlato di incentivi per favorire i pagamenti digitali.

L'altro motivo è che per ottenere i fondi del Recovery plan l'Italia dovrà attuare delle riforme e queste riforme dovranno essere in linea con le raccomandazioni della commissione Ue all'Italia, delle quali fa parte anche un accenno all'incoraggiamento dei pagamenti digitali.

Il ministro dell'Economia ha anche fatto riferimento al Mes, la nuova linea di prestito del Meccanismo europeo di stabilità che un parte della maggioranza, il M5s, non vuole. Sul Mes «non ci sono condizionalità, per fortuna non ci sono, ma c'è l'impegno a realizzare pacchetti di riforme». Cambiamenti che non ci impone qualcuno, ma «che noi riteniamo utili e per questo» presentiamo insieme a un piano di investimenti. «Per esempio vogliamo rafforzare in misura molto significativa gli investimenti in fibra, connettività e infrastrutture materiali e immateriali», ha aggiunto Gualtieri. Poi ha fatto il punto sulle misure del decreto liquidità segnalando come sui prestiti garantiti ci sono stati istituti di credito «più rapidi» e poi «numerosi casi di malfunzionamento e criticità che vanno individuati».

Ieri è anche stato il giorno degli emendamenti al decreto Rilancio. Ne sono stati presentati 10mila in commissione Bilancio della Camera. Tra le novità più rilevanti, un possibile intervento a favore del settore auto, annunciato ieri dal ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli.

Sono state presentate delle proposte da Forza Italia illustrate dalla capogruppo Mariastella Gelmini e dalla deputata Claudia Porchietto: incentivi fino a 4.000 euro con la rottamazione e fino a 2.500 euro senza rottamazione per l'acquisto di auto non inquinanti e un bonus aggiuntivo di 2.000 (1.000 senza rottamazione) se l'auto acquistata è un invenduto prodotto prima del marzo 2020.

L'emendamento di maggioranza (Pd, Leu e Iv) prevede un contributo statale fino a 2.000 euro per il 2020 e 1.500 euro per il 2021 per chi acquista un nuovo veicolo Euro 6 con qualsiasi tipo di alimentazione e rottama contestualmente un veicolo immatricolato da almeno 10 anni. In assenza di rottamazione il contributo si dimezza.

Prevista anche l'esenzione del pagamento del passaggio proprietà per la rottamazione usato su usato.

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