I l navigator Di Maio trova (sempre) un posto di lavoro per i suoi amici. Agli inizi del mese di settembre, tra un uno scatolone e l'altro, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, nelle ore in cui traslocava dal ministero del Lavoro alla Farnesina, riusciva a piazzare una nomina «last minute» per un fedelissimo. Da buon navigator, il capo politico dei Cinque stelle non lascia (mai) senza la poltrona un fedele collaboratore. È la prova inconfutabile che il sistema dei navigator funzioni alla perfezione. Ma solo per amici e staffisti dei politici. Del capo della Farnesina, in quest'ultimo caso.
Le date sono importanti per ricostruire l'ultimo caso di lottizzazione politica in salsa grillina. Dopo la crisi di governo, aperta (ad agosto) dal leader della Lega Matteo Salvini, l'intesa tra Pd e Cinque stelle partorisce il governo Conte bis. Il nuovo esecutivo giura il 5 settembre 2019 al Quirinale. La squadra di governo è completamente rinnovata. Anche il leader del M5S deve lasciare la guida dei due ministeri: Lavoro e Sviluppo economico. È un problema: si riducono le poltrone per i fedelissimi. Il 3 settembre 2019, due giorni prima del giuramento nelle mani del capo dello Stato Sergio Mattarella da ministro degli Esteri, Di Maio è ancora il ministro del Lavoro del Conte 1. Incarico che gli consente di firmare una nomina al fotofinish nel Consiglio di amministrazione dell'Anpal, (Agenzia Nazionale Politiche Attive Lavoro): ente che ricade sotto il controllo del ministro Di Maio. E che si occupa delle politiche attive del lavoro. Il primo a trovare un lavoro è proprio un collaboratore del ministro. Chi incassa un incarico per tre anni in un'agenzia dello Stato? Non un docente universitario, esperto in diritto del lavoro. Ma un ex collaboratore del leader dei Cinque stelle. Che nel passaggio di poltrone rischiava di restare senza un'occupazione. Di Maio nomina nel Cda di Anpal Giovanni Capizzuto, capo della segreteria tecnica al ministero del Lavoro. Un capolavoro: due giorni prima di traslocare alla Farnesina, il navigator Di Maio riesce a salvare dal dramma della disoccupazione il suo ex consulente. Il curriculum di Capizzuto non fa sognare: oltre all'esperienza al ministero del Lavoro (compenso di 122 mila euro l'anno) è stato collaboratore parlamentare di Francesco D'Uva, ex capogruppo dei Cinque stelle, promosso Questore della Camera dei Deputati. All'Anpal Capizzuto (grazie al blitz di Di Maio) resterà per tre anni. E quella poltrona nessuno potrà toglierla. Al ministero del Lavoro, con l'arrivo del nuovo ministro Nunzia Catalfo, l'incarico di capo della segreteria tecnica è in bilico. Sul sito istituzionale il nome di Capizzuto non è stato depennato. Ma pare che il neoministro non voglia avvalersi del prezioso supporto dell'ex staffista di Di Maio. All'Anpal, Capizzuto troverà il professore Mimmo Parisi, presidente dell'Agenzia, nominato sempre da Di Maio. Chi invece resterà al ministero del Lavoro è il napoletano Luigi Falco, ex addetto stampa di Di Maio. E un altro napoletano non si muoverà dal ministero dello Sviluppo economico: Enrico Esposito, collega dell'Università di Di Maio, continuerà a coordinare l'ufficio legislativo di Stefano Patuanelli.
Da definire invece il nuovo ruolo di Dario De Falco, braccio destro del capo politico dei Cinque stelle e perno nel Conte 1 della struttura amministrativa di Palazzo Chigi. Il navigator Di Maio sarà veloce (come nel caso di Capizzuto) a individuare una nuova sistemazione al suo collaboratore compaesano.
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