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Maltempo, l'accusa di Costa ai sindaci. Salvini: burocrate ottuso, dia una mano

Il ministro punta il dito contro i Comuni: "I fondi ci sono". Il governatore del Piemonte Cirio: "Si infanghi un po' con noi"

Maltempo, l'accusa di Costa ai sindaci. Salvini: burocrate ottuso, dia una mano

Sei morti in meno di 48 ore e danni per milioni e milioni di euro. Ai primi temporali autunnali è sempre la stessa storia, ma quest'anno il bilancio è davvero drammatico, soprattutto nel Nord Italia. A Vercelli è morto un uomo di 36 anni di Quarona: la sua auto è stata travolta dal fiume Sesia. A due giorni dalla pesante ondata di maltempo che ha investito gran parte del Piemonte si lavora senza sosta per raggiungere abitazioni e frazioni ancora senza elettricità o acqua. Si lavora, inoltre, incessantemente per ripristinare un minimo di viabilità nelle zone, dove frane, allagamenti e cadute di tronchi rendono ancora impossibile la circolazione.

In Liguria stessi scenari. A Tre Ponti di Sanremo, il cadavere di un uomo tra i detriti della mareggiata. Potrebbe essere quello di un poliziotto che era considerato disperso. Altri due corpi sono stati recuperati in mare, mentre un ulteriore cadavere è stato rinvenuto a Ventimiglia. Ancora: un corpo senza vita a Santo Stefano al Mare, nell'Imperiese. A questi si aggiunge il volontario dei vigili del fuoco travolto da un albero in Valle d'Aosta. Continuano le ricerche di un disperso a Colle di Tenda. Alle vittime, ovviamente, si aggiungono i crolli, le devastazioni, gli allagamenti, le famiglie evacuate, l'agricoltura in ginocchio. E il ministro dell'Ambente Sergio Costa, invece di recitare il mea culpa, che fa? Incolpa i sindaci. Secondo lui, se la battaglia contro il dissesto idrogeologico in questi anni non è stata combattuta non è per mancanza di fondi, ma per le carenze dei Comuni che non sarebbero in grado di progettare gli interventi adatti. Il ministro lo dice in un'intervista a La Stampa: «I fondi ci sono, in cassa ci sono 7 miliardi a disposizione. I Comuni hanno il compito di individuare i territori a rischio e di realizzare i progetti per metterli in sicurezza: non tutti ci riescono». La progettazione è complicata. «I Comuni più grandi hanno competenze e risorse» per farlo, ma «spesso i Comuni più piccoli, quelli delle aree interne dove oltretutto si concentra gran parte delle risorse a rischio, non hanno né le competenze né le risorse per accedere a studi esterni».

Matteo Salvini rimbrotta il ministro e replica: «Penoso e inaccettabile l'attacco del ministro Costa ai Comuni. Mentre i sindaci e gli amministratori locali spalano fango e cercano dispersi, il ministro dell'ambiente giustifica i suoi ritardi sparando cifre a caso e scaricando colpe su altri. Il ministro è ottuso, un burocrate che neanche in Unione Sovietica, è il primo avversario della tutela dell'ambiente».

Alberto Cirio, governatore del Piemonte, che oggi consegnerà al ministro dell'interno Lamorgese una prima stima dei danni subiti dalla regione, al quale ha chiesto lo stato di emergenza, risponde al ministro Costa: «I soldi i sindaci qui li hanno spesi tutti e bene, il ministro Costa quando afferma che è colpa dei Comuni dice una cosa non vera: lo invito a venire qui in Piemonte coi nostri sindaci che hanno il fango fino alle ginocchia». E aggiunge: «Il ministro Costa esca dai ministeri di Roma e venga sul territorio a infangarsi un po' con i nostri sindaci e con i nostri volontari della protezione civile e si renderà conto che non è vero che i soldi sono fermi nei comuni».

Insieme a Cirio il sindaco di Vercelli e presidente di Anci Piemonte, Andrea Corsaro, ha sottolineato che i sindaci hanno usato tutti i fondi arrivati per tamponare i danni delle precedenti alluvioni.

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