"Non è accettabile che un 'grand commis' di Stato possa fare dichiarazioni di fatto intimidatorie rispetto al Parlamento". Renato Brunetta sbotta e convince il presidente della Camera, Laura Boldrini, di scrivere al premier Matteo Renzi per stigmatizzare le parole del presidente dell'Inps, Tito Boeri, che, in un'intervista a Sky aveva adombrato il sospetto che il mancato finanziamento da parte del Parlamento dell'operazione "buste arancioni potesse essere letto come una conseguenza alla sua posizione sui vitalizi erogati ai parlamentari". La Boldrini ha, quindi, "ben volentieri accettato di farlo".
Il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, che cura anche i Rapporti con il Parlamento, secondo quanto si apprende, ha subito assicurato che "sarà cura" del Governo "chiarire che tale dubbio è infondato" ma ha anche precisato che"il governo non ha potere di censura". La polemica ha, però, riacceso i malumori verso il presidente dell'Inps che secondo una parte del Pd "sta andando oltre il suo ruolo" e dovrebbe anche smetterla di proporre, per mezzo stampa, riforme delle pensioni diverse da quelle già presentate in Parlamento."Se proprio vuole farlo, almeno le faccia nelle sedi opportune", dicono esponenti della minoranza dem che hanno sempre maal visto le ingerenze di Boeri.
Secondo il deputato renziano Matteo Richetti, invece, le sue dichiarazioni sulla bocciatura del provvedimento sulle 'buste arancioni' non deve intaccare l'autorevolezza del suo ruolo anzi è un bene che "finalmente in questo Paese ci sia qualcuno che pone il tema della sostenibilità", mentre secondo altri dem non quella bocciatura è dipesa soltanto dalla mancanza di coperture finanziarie.
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