Guerra in Ucraina

Manager preso a Milano. La nuova guerra fredda adesso passa dall'Italia

Arrestato Artyom Uss, figlio di un governatore russo "Traffico di armi e petrolio". Mosca: risponderemo

Manager preso a Milano. La nuova guerra fredda adesso passa dall'Italia

Forse gli Stati Uniti hanno trovato la «moneta di scambio» per ottenere la libertà della cestista americana Brittney Griner, detenuta da febbraio a Khimki, in Russia, con l'accusa di contrabbando di droga. Fino a pochi giorni, i negoziatori del Cremlino avevano fatto pressioni per Viktor Bout, arrestato in Thailandia nel 2008 e che sta scontando 25 anni di carcere negli Stati Uniti per traffico d'armi. Da ieri però gli scenari sono cambiati, visto che le manette, all'aeroporto di Milano Malpensa, sono scattare su ordine degli Usa ai polsi di Artyom Uss, figlio del governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk, Aleksander Uss. Il portavoce Peskov parla di «atti ostili degli americani nei confronti dei russi, risponderemo a dovere», ma la vicenda potrebbe avere nuovi risvolti diplomatici.

Intanto Uss, 40 anni, si trova nel carcere di Busto Arsizio, ed è accusato con altri 4 connazionali di elusione delle sanzioni, riciclaggio di denaro e vendita di tecnologie americane alla Russia, alcune delle quali potrebbero essere state utilizzate nella guerra in Ucraina. Gli ordini d'arresto sono stati emessi dal tribunale federale di Brooklyn (New York). Assieme a Uss sono finiti in carcere Yury Orekhov (in Germania), Svetlana Kuzurgasheva, nota anche come Lana Neumann, Timofey Telegin e Sergey Tulyakov. In stato di fermo ìanche i venezuelani Juanfe Serrano, a capo di una società con uffici in Italia, e Juan Carlos Soto, intermediari per contratti con la Petroleos de Venezuela, compagnia petrolifera di Caracas.

Gli illeciti giravano attorno alla società privata Nord-Deutsche (NDA), con sede ad Amnburgo, i cui proprietari erano Orekhov e Uss. Utilizzando la NDA, si procuravano e acquistavano tecnologie militari, tra cui microprocessori utilizzati in aerei da combattimento, sistemi missilistici, munizioni intelligenti, radar e satelliti. Questi prodotti venivano spediti a Mosca alle aziende sanzionate che rifornivano il settore della difesa russo. Alcuni di questi componenti elettronici sono stati trovati in piattaforme di combattimento russe sequestrate sul campo di battaglia in Ucraina.

Secondo la procura di Brooklyn, Orekhov e Uss hanno inoltre utilizzato la società di Amburgo come copertura per contrabbandare centinaia di milioni di barili di petrolio dal Venezuela ad acquirenti russi e cinesi, compresi un'azienda russa di alluminio, la UC Rusal, controllata dall'oligarca sanzionato Oleg Deripaska, e il più grande conglomerato al mondo petrolifero e di gas con sede a Pechino, la Sinopec. A inchiodare Uss e Orekhov ci sono alcune intercettazioni telefoniche, nelle quali si evince che buona parte dell'attività era stata preparata in attesa dell'Operazione Speciale di Putin in Ucraina. Nelle loro comunicazioni discutono infatti dell'applicazione delle sanzioni e anche di una possibilità di lasciare la Russia. In un messaggio whatsapp di gennaio, Uss scriveva a Orekhov: «Usa e Europa prepareranno un pacchetto di sanzioni. Saranno inclusi anche i governatori. Non abbiamo tempo da perdere».

Pare che Uss, in partenza per la Turchia, non fosse solo di passaggio, ma che si trovasse in Italia da alcune settimane. Questa mattina l'imprenditore, che si dichiara innocente, apparirà davanti alla Corte d'Appello di Milano per il parere sull'estradizione.

Nel caso si rifiutasse gli Usa avranno 45 giorni di tempo per chiedere ufficialmente il trasferimento del prigioniero nelle carceri americane.

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