Cronache

Manca una carta, niente nozze. Comune condannato

Il certificato non arriva, lui muore prima del sì. Alla vedova 240mila euro: «Ma non sarò sua moglie»

Manca una carta, niente nozze. Comune condannato

Una richiesta di matrimonio inoltrata d'urgenza, una corsa contro il tempo che avrebbe dovuto suggellare un amore lungo una vita. Era la mattina del 6 marzo 2014, Sandro aveva 54 anni e stava male. Dal letto dell'Ospedale Manzoni di Lecco aveva deciso di sposare la sua Ginevra, compagna di sempre e madre dei suoi figli. Le nozze, però, non sono mai state celebrate. Un ufficiale civile, come previsto dalla legge 101 del codice civile, avrebbe dovuto celebrare le nozze. Ma qualcosa non era andato come doveva: l'anagrafe aveva richiesto un documento ulteriore, un «certificato di morte imminente». E questo aveva rallentato le pratiche. Il permesso del Comune, richiesto d'urgenza all'aggravarsi delle condizioni di salute di Sandro, era arrivato tardi. La morte, causata da imprevedibili e inaspettate circostanze, dopo un'operazione al cuore, era arrivata all'improvviso. Sandro non ce l'aveva fatta. Il matrimonio, però, si poteva fare. Per questo, era iniziata una lunga procedura legale. Lunga, perché termina soltanto adesso.

Dopo tre anni dalla morte di Sandro Frara, Ginevra Brivio ha vinto la causa contro il Comune di Lecco che, a causa di burocrazia, aveva rallentato le procedure delle nozze. Dopo la sentenza di primo grado a Lecco dell'ottobre 2016 e l'appello rigettato a Monza perché il ricorso era stato giudicato inammissibile, la sentenza è diventata definitiva per scadenza dei termini e il Comune non è andato avanti. Secondo l'avvocato, Raffaella Gianola, adesso «la famiglia non deve più temere una sentenza che modifichi i primi due gradi di giudizio». Il Comune ha deciso di non procedere in Cassazione e sarà condannato a versare 240 mila euro alla moglie mancata.

«Sarò risarcita, ma non sarò mai la moglie di Sandro. E nulla potrà mai ripagarmi della sua perdita e del fatto che secondo lo Stato, io per lui non ero e non sarò mai nulla». Questo è il commento di Ginevra. Sandro avrebbe voluto sposare la sua Ginevra, lo aveva anche scritto. In punto di morte, un desiderio inascoltato fa ancora più male. Su vicende come questa andrebbero velocizzati i tempi, affinché quello che è successo a non accada più. Perché Ginevra sarà risarcita, ma non sarà mai la moglie di Sandro.

E questo dolore non potrà mai essere cancellato.

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