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Manifesti da vergogna sui muri: i rossi "seppelliscono" il rivale

Faenza si è svegliata con alcuni manifesti funebri che mettono nel mirino il candidato del centrodestra Paolo Cavina. E scoppia la polemica

Manifesti da vergogna sui muri: i rossi "seppelliscono" il rivale

A giudicare dai manifesti funebri con il nome del candidato del centrodestra a Faenza Paolo Cavina affissi in giro per la città all’indomani delle elezioni comunali, si direbbe che a diffondere l’odio politico invece della tanto vituperata e accusata destra, sia invece la sinistra. Dopo la vittoria di Massimo Isola del centrosinistra alle comunali di domenica e lunedì, i poster elettorali del suo avversario sono stati tappezzati con un manifesto funebre che recita queste parole: “dopo una lunga campagna elettorale è venuto a mancare alla vita politica cittadina il QuasiSindaco Paolo Cavina - per poi continuare - insieme a lui, la Città ricorda il QuasiViceSindaco Gabriele Padovani, il QuasiAssessore a portare la nebbia a Faenza”. Gabriele Padovani è l’anima della Lega a Faenza e commenta con rammarico il contenuto del manifesto che non può essere derubricato a una goliardia: “È la dimostrazione plastica che chi ci accusa di essere fascisti o di diffondere odio, in realtà è il primo a diffondere odio abbassando il livello fino a questo punto”. Un rammarico condiviso dall’Onorevole Gianni Tonelli della Lega che usa parole di condanna più dure: “Il livello di intolleranza dello spirito antidemocratico della sinistra che vorrebbe scaricare sul centrodestra i propri vizi e difetti, penso che sia cosa nota e smascherata dall’opinione pubblica”.

Entrambi gli esponenti leghisti esprimono la propria delusione per il risultato sotto le aspettative che pone un interrogativo sulla leadership della Lega Romagna anche in vista delle amministrative del prossimo anno in importanti comuni come Rimini e Ravenna. Il risultato di Faenza e Imola con un crollo di consenso rispetto alle europee del 2019, deve avviare una riflessione sulla gestione della Lega in Romagna alla luce di validi esponenti, consiglieri comunali e regionali presenti nel partito sul territorio che rivendicano maggiore spazio. Un tema che merita di essere approfondito con più attenzione nelle prossime settimane, al momento però il manifesto funebre verso Paolo Cavina ha provocato sdegno all’interno di tutta la coalizione di centrodestra. Il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia e consigliere regionale Michele Barcaiuolo non usa giri di parole per condannare il gesto: “La vicenda dei necrologi di Paolo Cavina va oltre la vergogna e testimonia l’approccio della sinistra alla politica. Per noi esistono avversari e non nemici. Noi facciamo un in bocca al lupo al nuovo sindaco di Faenza sperando prenda le distanze da questo gesto che non ha un un carattere né scherzoso né goliardico e utilizza toni che non possono appartenere alla competizione politica”. Parole a cui fa eco Roberto Petri, deus ex machina di FdI in Romagna: “Non si smentiscono mai, dopo una campagna elettorale tirata, il senso di responsabilità dovrebbe portare a momenti di serenità nell’interesse di tutta la comunità faentina, continuare a incitare all’’odio e allo scontro conferma che è un classico del Dna della sinistra”.

Senza dubbio le premesse per superare il clima di divisione esacerbato dalla campagna elettorale non sono delle migliori e questa vicenda conferma che il rispetto dell’avversario politico vale solo se quest’ultimo appartiene a una certa area politica.

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