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Manovra con il "freno a mano". Stretta su pensioni e flat tax

Per Quota 41 solo 700 milioni per 50mila beneficiari. Il calo della pressione fiscale si otterrà con tagli di spesa

Manovra con il "freno a mano". Stretta su pensioni e flat tax

«Quello che ci siamo impegnati a fare faremo. Con il consenso di tutti. E quindi l'avvio, non la fine, di Quota 41, l'aumento del tetto della flat tax, la revisione del reddito di cittadinanza, una nuova pace fiscale». Il ministro delle Infrastrutture e leader della lega, Matteo Salvini, ieri a Milano per inaugurare il prolungamento della Tangenziale Nord, ha dichiarato che «tutte queste operazioni saranno in manovra» e che entro fine settimana incontrerà nuovamente il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, dopo averlo già visto domenica scorsa.

Le rassicurazioni di Salvini tradiscono la necessità di inviare un messaggio distensivo a un elettorato speranzoso in un'inversione di tendenza. Ma se gli obiettivi dichiarati saranno molto probabilmente raggiunti, la spesa per i singoli provvedimenti sarà contenuta. La controprova è stata fornita ieri dallo stesso Giorgetti. Alla sollecitazione dei sindacati radio-tv, timorosi che il nuovo esecutivo potesse dar corso all'ingiunzione di Bruxelles di sospendere la riscossione del canone Rai attraverso le bollette elettriche, il Tesoro ha replicato prontamente. «L'Antitrust non ha rilevato alcuna criticità in merito al pagamento del canone dal punto di vista della concorrenza del mercato dell'energia, a condizione che il pagamento fosse trasparente per gli utenti finali», recita una nota di Via XX Settembre. Insomma, non sono «oneri impropri» e gli 1,7 miliardi prelevati in bolletta continueranno a essere girati a Viale Mazzini almeno per tutto l'anno prossimo.

Questo episodio fornisce la misura delle disponibilità di cassa. Per non aumentare i trasferimenti alla partecipata in caso di impennata dell'evasione del canone con il ritorno al vecchio bollettino, il Mef ha pensato bene di lasciare tutto così com'è dal 2015, cioè dai tempi del governo Renzi. Ed è questo il motivo per cui i 700 milioni per finanziare l'avvio sperimentale di Quota 41 con 61 o 62 anni di età si darà una stretta al reddito di cittadinanza. «Sarà sospeso sicuramente per sei mesi l'anno se non si accetta l'unica offerta di lavoro o non si seguono i corsi di formazione», ha spiegato il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon. D'altronde, si confida molto che la penalizzazione in termine di montante contributivo per l'uscita anticipata dissuada almeno la metà dei 50mila potenziali beneficiari per l'anno prossimo, riducendo ulteriormente la spesa come già è stato per Quota 100 (380mila pensionati in anticipo rispetto al milione previsto).

Sembra, al momento, poco probabile che si dia corso all'intenzione di incentivare i lavoratori «pensionabili» con un'elargizione di parte dei contributi in busta paga che potrebbe far aumentare gli stipendi del 10 per cento. È altissimo il rischio flop come avvenne per il Tfr in busta paga dato che i lavoratori difficilmente opterebbero per un aumento immediato a fronte di una rinuncia ai contributi che potrebbe decurtare l'assegno pensionistico tra il 25 e il 30 per cento. Ma, come ha rimarcato Durigon, «la prudenza di bilancio ci induce a rinunciare». Se qualcuno accettasse il «bonus», infatti, lo Stato avrebbe un ammanco di entrate immediato che il futuro beneficio degli assegni più magri non può compensare in quanto il bilancio si stila fondamentalmente in relazione all'anno corrente e a quello successivo.

Lo stesso criterio impostato sul risparmio sarà applicato alla pace fiscale: lo stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro sarà coperto con una rottamazione-quater. Ne consegue che l'estensione della flat tax del 15% agli autonomi fino a 85mila euro di reddito e la flat tax sui redditi incrementali non dovranno essere impegnative. La prima costerà meno di un miliardo di euro, mentre per la seconda si punta a un taglio delle detrazioni del 19% dai 60mila euro lordi annui di reddito in su.

Se la lotta al caro-energia è la priorità, il resto diventa secondario.

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