Luigi Di Maio non rinnega qual balcone da cui annunciò una manovra al 2,4 per cento del rapporto deficit/Pil con reddito di cittadinanza e quota 100. Ne è passato di tempo e adesso la manovra è al 2,04 per cento, ma il piglio sbruffone del vicepremier non è cambiato. E così ai microfoni di Radio Capital afferma: "Risalirei sul balcone anche domani. Non c'è stata la procedura d'infrazione e porto tutte le misure a casa". Poi parla della trattativa (lunghissima) di questi mesi e sottolinea che il governo non ha intenzione (nonostante le pesantissime clausole) di aumentare l'Iva: "Non c'è un aumento dell'Iva quest'anno e non ci sarà nei prossimi anni. Come abbiamo dimezzato quest'anno le clausole le dimezzeremo nei prossimi anni".
Il vicepremier poi parla del rischio infrazione e spiega perché il governo ha fatto di tutto per evitarla: "Una procedura di infrazione andava evitata, avrebbe avuto un costo politico molto elevato".
Infine torna sul suo cavallo di battaglia, il reddito di cittadinanza: "La questione del conto in banca no, perché è complicato fare un monitoraggio del genere. Noi usiamo l'Isee. Si parte a fine marzo, come ho sempre detto: il primo aprile no, mi rifiuterò categoricamente, le ironie si sprecherebbero. A fine febbraio-inizio marzo iniziano poi quota 100 e le pensioni minime".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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