Cronache

Marò, incubo finito dopo 10 anni. Archiviata l'inchiesta per omicidio

Il gip mette la parola fine sul caso dei due fucilieri Girone e Latorre: "Calvario sopportato con dignità"

Marò, incubo finito dopo 10 anni. Archiviata l'inchiesta per omicidio

Sono serviti dieci lunghi anni per mettere la parola fine alla scandalosa vicenda dei due fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Una vera e propria odissea che vede finalmente il suo epilogo con l'archiviazione dell'indagine decisa ieri dal Gip di Roma. D'altronde, la stessa Procura il 9 dicembre scorso aveva chiesto al giudice di far cadere le accuse contro i due militari perché gli elementi di prova non erano sufficienti per istituire un processo. Il caso dei due marò è rimbalzato a lungo su tutti i media, aprendo anche un conflitto diplomatico con l'India, dopo che furono accusati dalle autorità di Delhi di aver ucciso due pescatori, il 15 febbraio 2012 al largo del Kerala, scambiando il loro peschereccio per un'imbarcazione pirata. Latorre e Girone erano a bordo della nave Enrica Lexie in servizio antipirateria con altri commilitoni. Il governo indiano costrinse la nave italiana a tornare in porto e fece arrestare i due fucilieri. Le relazioni tra Italia e India furono messe a dura prova, tanto da aprire una controversia internazionale a cui si aggiunsero notevoli tensioni politiche interne, che spinsero l'allora ministro degli Esteri Giulio Terzi a dimettersi perché sconfessò la politica del governo Monti, il quale aveva deciso di «abbandonare» i due marò in attesa di un pronunciamento internazionale.

Dopo il carcere e il lungo confino in India, Latorre rientrò in Italia nel 2015, mentre Girone l'anno successivo, dopo che il loro caso era sbarcato alla Corte permanente di arbitrato. Le udienze si sono protratte fino al 2020, quando i giudici internazionali stabilirono che i due fucilieri di Marina dovevano godere dell'immunità funzionale, poiché erano impegnati in una missione per conto dello Stato italiano. In sintesi, l'India non aveva alcuna giurisdizione: per le accuse mosse contro i nostri due militari era competente esclusivamente la giustizia italiana. Le autorità indiane chiusero così tutti i procedimenti dopo che il nostro Paese garantì un risarcimento di 1,1 milioni di euro alle famiglie dei due pescatori. Dopo essere stati ascoltati dai magistrati italiani, che avevano disposto anche alcune perizie, è stata chiesta per loro l'archiviazione al termine di tutti gli accertamenti. «Sono felice per l'archiviazione», ha commentato Latorre senza aggiungere altro. «C'è sollievo da parte della nostra famiglia ha spiegato la moglie Paola Moschetti -. Attendiamo però di conoscere nel dettaglio le motivazioni del provvedimento, sperando che ci restituiscano la serenità sottratta in questi anni di sofferenze». «Sono soddisfatto, ma anche curioso di leggere il decreto con cui il Gip ha archiviato questa indagine ha affermato l'avvocato Fabio Anselmo, difensore di Latorre -. Mi auguro che restituisca giustizia e verità per Massimiliano Latorre dopo dieci lunghissimi anni». «È stato un autentico calvario, sopportato con dignità e fierezza da Salvatore Girone, che hanno reso onore all'Italia intera spiegano i legali Fabio Federico e Michele Cinquepalmi -.

Ciò significa che non c'era nulla alla base delle accuse nei loro confronti».

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