Mar-a-Lago, blitz di 9 ore senza testimoni. La Casa Bianca ribadisce: "Noi all'oscuro"

New York - Il blitz dell'Fbi nella residenza di Donald Trump a Mar-a-Lago, in Florida, fa salire la pressione sul ministro della Giustizia Merrick Garland e sul direttore del Bureau, Christopher Wray, e anche il presidente Joe Biden si trova in una posizione difficile. Per Trump si è trattato di «un attacco coordinato della sinistra radicale dei democratici e delle autorità giudiziarie»: «Ieri è accaduta una cosa terribile. Non siamo meglio di un paese del terzo mondo, di una repubblica delle banane. Questo non è altro che il proseguire delle indagini per la Russia, della bufala dell'impeachment e del rapporto Mueller», chiosa, sostenendo che Biden «sapeva tutto, così come sa tutto degli accordi di Hunter», suo figlio. La Casa Bianca al contrario continua a dire che il presidente non era stato informato e nessuno a Pennsylvania Avenue era al corrente del blitz: «Il dipartimento di Giustizia è indipendente e conduce le sue indagini in modo autonomo», insiste la portavoce, Karine Jean-Pierre.

Trump, intanto, afferma che gli agenti federali hanno vietato al suo staff e ai suoi legali di assistere al raid, e «a tutti è stato chiesto di lasciare la proprietà». »Volevano restare soli senza alcun testimone che vedesse cosa stavano facendo, prendendo o, speriamo di no, piazzando delle prove», tuona il tycoon chiedendosi: «Perché hanno insistito a non avere nessuno? Nessun raid c'è mai stato per Obama o Clinton nonostante le grandi vertenze che avevano». Secondo quanto riporta il Washington Post citando alcune fonti, pare ormai chiaro che la perquisizione avesse come obiettivo accertare se il tycoon o i suoi alleati avevano consegnato o meno i documenti e gli altri materiali proprietà del governo. Le autorità hanno iniziato a dubitare negli ultimi mesi sulle carte restituite da Trump, sospettando che alcune siano state trattenute, e si tratterebbe forse dell'unico reato, di tutti quelli per i quali è indagato, su cui il rischia di essere incriminato.

Intanto emergono nuovi dettagli sul blitz: per nove ore e trenta, dalle 9 del mattino alle 18.30, trenta agenti federali hanno passato al setaccio la residenza privata dell'ex presidente, perquisendo anche l'armadio dell'ex first lady Melania e trascorrendo ore nell'ufficio di Trump. Infine hanno portato via 10 scatole di materiale. Inoltre, l'Fbi ha sequestrato il cellulare del deputato repubblicano Scott Perry, alleato di Trump: come ha raccontato lui stesso a Fox News, è stato avvicinato nelle scorse ore da tre agenti che gli hanno presentato un mandato e confiscato il telefono.

Dopo la perquisizione, comunque, l'ex presidente è tornato a essere il favorito del partito repubblicano. Proprio quando la sua presa sul Gop mostrava segni di indebolimento a causa soprattutto delle audizioni della Commissione sul 6 gennaio, il potenziale campo di rivali alle prossime presidenziali si è coalizzato con lui, dal governatore della Florida Ron DeSantis all'ex ambasciatrice Onu Nikki Haley, di fatto rafforzando la sua probabile candidatura. I repubblicani compatti chiedono una spiegazione per un'azione senza precedenti: «È necessario che si spieghi cosa ha portato» alla perquisizione, afferma il leader della minoranza Gop in Senato, Mitch McConnell. E, mentre dipartimento di Giustizia ed Fbi tengono le bocche cucite, persino il democratico ex governatore di New York Andrew Cuomo si è unito ai conservatori nel chiedere delucidazioni su quanto avvenuto a Palm Beach. Intanto, sui social, il popolo di Trump è sul piede di guerra e scarica la sua rabbia per quella che è ritenuta una violazione senza precedenti dettata solo da motivi politici. Per i sostenitori e gli alleati, è essenziale che The Donald annunci ora la sua discesa in campo alle presidenziali del 2024, e secondo la Cnn lui avrebbe comunicato ai repubblicani di aver preso una decisione.

VRob