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Il martire anti Salvini ancora nel pallone: va in tilt sul lavoro perso

Dopo il video incriminato disse: disoccupato per colpa di Salvini. Ora due nuove versioni

Il martire anti Salvini ancora nel pallone: va in tilt sul lavoro perso

S ergio Echamanov ormai fa - quasi - simpatia. Sergio è il 21enne che si è incartato nel suo «comizio» pubblico nella piazza sardinesca. Prima di perdere il filo del «discorso» aveva inanellato una serie di «c**zo» indirizzati a Salvini e alla sua «indegna» politica. La cosa poteva - e doveva - finire lì: invece il leader della Lega (o chi per lui) ha deciso di prendere in giro sui social Sergio, innescando un effetto-domino dai contorni tragicomici. Sergio, sentitosi offeso, ha replicato sui social descrivendo la sua «triste storia» di giovane «discriminato» per i suoi gusti politici e sessuali. Sergio prima racconta di «aver perso il lavoro» (non si sa bene quale) a causa di queste sue «tendenze»; poi ritratta e riscrive che a «consigliare» l'abbandono del posto di lavoro sarebbe «il suo avvocato»; poi riritratta e ririscrive che «il suo avvocato non gli ha mai consigliato nulla del genere». Ad aumentare la confusione arriva il leader delle sardine, Mattia Santori, che in un video dice che il 21enne «rischia di perdere il lavoro a causa delle solite buffonate di Salvini, che scatenano l'odio». A questo punto il povero Echamanov va in confusione totale. Le sue scuse sono imbarazzanti: «Ho avuto un refuso, dovuto al grande stress e ai tempi stretti. Il mio avvocato mi sta aiutando ad affrontare questa situazione particolare. Grazie a tutti». Sparare su Sergio sarebbe ormai come sparare sulla croce rossa. La verità è che lui non ha mai perso il lavoro per colpa del leader della Lega. Una bugia, l'ennesima, propagandata dalle sardine che nel mare delle fake news nuotano alla grande. Peccato che Sergio, le bugie, preferisca chiamarle «refusi». La colpa? Non sua o del suo capo-sardina, ma di un non meglio precisato «stress» e di ancora più misteriosi «tempi stretti». Eppure era stato lui a scrivere su Facebook: «A causa delle minacce che ho ricevuto mi è stato consigliato di non lavorare più, anche dal mio avvocato. È un periodo un po' difficile, ma le sardine mi stanno aiutando tanto. Ci vediamo il 19 gennaio in piazza». Seguiranno una serie di mirabolanti capriole social-mediatica. A cui ora sta cercando di porre rimedio il suo avvocato Cathy La Torre. Anche lei un personaggio interessante. Titolare di un blog sul sito del Fatto Quotidiano, difensore di Carola Rackete, si descrive sobriamente con una scheda zeppa di autocelebrazioni: «Avvocata e attivista LGBTQI, vivo fra Bologna e Roma. Il mio primo Pride nel 1998, da allora, instancabilmente, mi batto per l'uguaglianza formale e sostanziale di tutti. Ho fondato www.Gaylex.it, la rete degli Avvocati e Attivisti contro l'omotransfobia. Il mio motto: la Giustizia è volontà costante di riconoscere a ciascuno il suo diritto (Giustiniano)». Giustiano sarebbe orgoglioso di lei. Pare che l'avvocato La Torre abbia intenzione di partire con una serie di esposti e querele per difendere il suo amico Echamanov: nel mirino, ovviamente, c'è Matteo Salvini. Inoltre, sempre La Torre, si è offerta per difendere la ragazza lesbica che sarebbe stata aggredita due giorni fa a Potenza, città ben guidata da Mario Guarente, sindaco leghista.

Un'aggravante agli occhi dell'avvocato La Torre?

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