Cronache

Massacrato di botte alla stazione: fermato moldavo

Cristian Martinelli, 34 anni, è stato picchiato con una spranga. È caccia ai complici del killer

Massacrato di botte alla stazione: fermato moldavo

Picchiato tanto da ucciderlo, all'interno della stazione ferroviaria di Casale Monferrato. Un'aggressione violenta, in cui sarebbe stato usato anche qualche oggetto: una spranga o altri attrezzi recuperati in stazione.

Cristian Martinelli, 35 anni, è morto dopo due giorni di agonia nell'ospedale della cittadina piemontese in provincia di Alessandria. La Procura di Vercelli, competente per territorio, ha coordinato l'indagine che per ora ha portato al fermo di un giovane moldavo, poco più che maggiorenne e residente in città. È accusato di omicidio preterintenzionale. I carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Alessandria e della compagnia di Casale in pochi giorni hanno raccolto indizi che hanno condotto al giovane, ritenuto autore dell'aggressione avvenuta venerdì. La vittima era stata trovata sola e dolorante. Una volta soccorso, prima di perdere i sensi per non risvegliarsi più, il trentacinquenne aveva detto di essere stato aggredito e picchiato.

Era arrivato a Casale Monferrato da Moranao, sempre in provincia di Alessandria, dove viveva con i genitori. All'ospedale Santo Spirito Cristian Martinelli era stato portato subito in rianimazione: aveva la milza spappolata e un rene danneggiato. Una situazione disperata: è morto domenica senza riprendere più conoscenza, ma le attività dei carabinieri per trovare i responsabili del pestaggio nel frattempo erano già partite. Nella stessa giornata era stato fermato il ragazzo ritenuto responsabile del pestaggio.

Lìautopsia sul corpo del trentacinquenne, che ha avuto almeno un emorragia interna, potrà dare informazioni più precise sulle cause della morte, su quali colpi possano essere stati fatali e con cosa siano stati inferti, se a mani nude o con altri oggetti. Non c'è un movente: si parla di futili motivi per ora. L'interrogatorio di garanzia del fermato, in programma nella giornata di oggi, potrebbe fornire una spiegazione a una morte che rimane senza una motivazione solida. L'indagine resta aperta e non è escluso che possano essere individuate altre persone coinvolte. La sorella della vittima, alcuni pensionati che si ritrovano nei pressi della stazione e i commercianti della zona hanno raccontato di un gruppo di giovanissimi che tormenta chi si aggira da quelle parti.

L'azione di una baby gang o l'aggressione di un branco però resta solamente un'ipotesi senza conferme per ora.

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