Quando i tifosi del Matera Calcio dicevano che, quest'anno, tra i biancoazzurri (Serie C, girone C) «mancano i portori d'acqua», non immaginavano che l'acqua sarebbe stata off limits anche in tutte le case della città. Se infatti la squadra (di football) allenata da mister Imbimbo ha racimolato finora la miseria di tre punti in sei partite, addirittura peggio sta facendo la squadra (politica) diretta dal «coach» Raffaello De Ruggieri - alias il sindaco della Città dei Sassi -, costretto ieri mattina ad emettere un'ordinanza di «divieto di utilizzo dell'acqua dei rubinetti a seguito della presenza di batteri fecali». L'emergenza, nel giro di 12 ore, è rientrata a seguito di ulteriori analisi dall'esito tanto rassicurante da giustificare, nel pomeriggio, la revoca della precedente ordinanza. Meglio così. Intanto però il danno all'immagine di Matera («Capitale della Cultura 2019», nonché nomina nel 1993 dall'Unesco «Patrimonio Mondiale dell'Umanità») era bello e fatto. Con tutti i tg nazionali che hanno inserito tra i titoli di testa le scene tragicomiche «dell'assalto dei materani ai supermarket» in una, surreale, «caccia all'acqua minerale». Una figuraccia che si sarebbe potuta - e dovuta - evitare, solo se ci fosse stata da parte delle «autorità competenti» un briciolo (o meglio, qualche goccia) di buonsenso in più. Ma tant'è. Abbiamo visto come sono andate le cose. E ora ai materani non resta che un bicchiere (d'acqua) mezzo vuoto. Con somma soddisfazione, per ragioni di campanile, da parte degli odiati «cugini» di Potenza che comunque hanno, pure loro, non pochi grattacapi tra scandali politici, inchieste giudiziarie e un Potenza Calcio che non va granché meglio del Matera Calcio.
Ma cerchiamo di capire cos'è successo ieri a Matera. È da poco sorto il sole sui Sassi che «incantano e tolgono il fiato per la loro bellezza» (parole di Mel Gibson, che qui girò nel 2004 il film La passione di Cristo) quando i materani vengono a sapere che, «a causa del superamento dei parametri dei batteri coliformi a 37 gradi centigradi del partitore Terlecchia-Matera», con un'ordinanza cautelativa, il sindaco «ha vietato in tutto il territorio comunale di far uso per fini potabili dell'acqua erogata da Acquedotto Lucano, fino a diversa disposizione». Come se non bastasse, viene disposta «la chiusura delle scuole per 24 ore». La città impazzisce. E a calmarla non basta la nota del Comune che precisa: «Acquedotto Lucano provvederà all'immediata istituzione di idonei servizi alternativi di consegna di acqua potabile mediante autobotti e/o acqua in confezione originale». L'ordinanza del sindaco, si verrà a sapere successivamente, «si è resa necessaria dopo la comunicazione inviata ieri (giovedì ndr) alle ore 21.59 dal Dipartimento prevenzione collettiva della salute umana per l'igiene degli alimenti e della nutrizione». Nella nota è specificato che «a titolo precauzionale si sconsiglia l'apertura delle piscine ad uso pubblico, degli studi dentistici e l'utilizzo di acqua nebulizzata nei centri estetici».
Quando - ormai siamo a venerdì pomeriggio - l'emergenza rientra, le case dei materani sono già piene zeppe di confezioni di minerale.
Nei supermarker non c'è più una bottiglia di acqua: né naturale, né gassata, né Ferrarelle; anche se, qui, le bottiglie che vanno per la maggiore sono quelle, rigorosamente made in Basilicata, della ditta Gaudianello: ex sponsor ufficiale della serie tv, Un medico in famiglia. Medico di cui, per il momento, a Matera nessuno ha avuto bisogno. Alla faccia dei, presunti, «colibatteri coliformi».
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