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Mattarella all'Ue: «Meno egoismo» Ma sulle quote è scontro aperto

RomaAlfano già esulta, ma la bozza sull'immigrazione che mercoledì dovrebbe essere approvata dalla Commissione europea ha davanti a sé una strada tutta in salita. C'è il concreto rischio che il ministro dell'Interno abbia venduto la pelle dell'orso prima di averlo ucciso.

L'obiettivo del documento è piuttosto ambizioso. Prevede novità fondamentali, decise sull'onda dell'emozione scaturita dall'ultima strage del mare, alcune delle quali sono però indigeste a certi capi di governo. Eccole: tutti i 28 paesi Ue avranno l'obbligo di accogliere i migranti, anche quelli già stipati nei centri di accoglienza, attraverso un sistema di quote, missioni nelle acque libiche per affondare i barconi, aiuti ai paesi di origine e transito per sgominare le bande criminali che agevolano i viaggi della morte. A breve, inoltre, dovrebbero essere riviste anche le politiche di asilo, che diventerà un asilo europeo: chi otterrà lo status di rifugiato potrà trasferirsi da una nazione all'altra all'interno dell'Ue.

C'è tutto questo sul banco, ma ci sono anche diverse incognite. La bozza avrebbe già l'opposizione di Slovacchia, Ungheria, Repubblica Ceca e di qualche paese del Nord. Poi c'è il Regno Unito, che senz'altro darà battaglia in Consiglio soprattutto per quanto riguarda la redistribuzione obbligatoria dei migranti, soprattutto ora che il primo ministro David Cameron, da sempre favorevole ad aiutare l'Italia a patto che gli immigrati non varchino i confini britannici, ha vinto le elezioni. Altra incognita potrebbe essere l'uso della forza in Libia. Per il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni entro 10 giorni potrebbe arrivare la risoluzione Onu, ma il governo riconosciuto di Tobruk boccia l'ipotesi di fare la guerra agli scafisti: armateci e ci pensiamo noi, dicono. Mercoledì si prevede dunque un dibattito acceso tra i commissari, non tutti pronti a scendere in campo al fianco dell'Italia. Del resto lo ha detto anche il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz che il vero ostacolo alla soluzione del problema è «la carenza di solidarietà tra i paesi membri».

Anche dal capo dello Stato Sergio Mattarella arriva un monito alla Ue affinché cambi rotta: «Ci vuole meno egoismo per affrontare il modo positivo il dramma dell'immigrazione».

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