Mattarella firma contro i taxi del mare

Nonostante gli appelli dei talebani dell'accoglienza, le minacce più o meno velate, l'incitamento alla disobbedienza civile da parte di un ex magistrato

Mattarella firma contro i taxi del mare

Nonostante gli appelli dei talebani dell'accoglienza, le minacce più o meno velate, l'incitamento alla disobbedienza civile da parte di un ex magistrato, il capo della Stato, Sergio Mattarella ha firmato il decreto che punta a mettere un freno alle Ong del mare. Il titolo è «disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori». Adesso si vedrà se la norma resisterà alla prova dei fatti e alla supponenza delle Ong che si sentono al di sopra delle leggi.

L'ultimo appello mediatico e strappalacrime al Colle è arrivato dalla nave Ocean Viking, che ha sbarcato a Ravenna 113 migranti. «Chiediamo al presidente Mattarella che non firmi questo decreto che metterebbe a rischio in maniera ulteriore vite umane importanti in mezzo al Mediterraneo», sostiene Alessandro Porro, presidente di Sos Méditerranée Italia. Il motivo è semplice: «Parlando con le persone a bordo, con gli adulti, emerge la tensione, la preoccupazione per la sorte di amici e parenti che sanno essere su altre imbarcazioni in mezzo al mare - spiega Porro - Anche noi sappiamo di casi aperti, di problemi urgenti». In pratica, bisogna continuare a fare da taxi del mare. Per questo il decreto stabilisce che ad ogni recupero le navi devono dirigersi subito verso un luogo sicuro di sbarco, senza caricare più migranti possibili in arrivo illegalmente dalla Libia.

Il primo stress test della nuova norma coinvolge la Geo Barents di Medici senza frontiere salpata il 31 dicembre. Su richiesta della Guardia costiera italiana ha veramente salvato una quarantina di migranti su una barca capovolta e poi trasbordato altri da una nave mercantile per un totale di 85 persone. Il porto assegnato è Taranto, dove arriverà il 4 gennaio, per allungare tempi e aumentare i costi con l'obiettivo di disincentivare i recuperi continui delle Ong.

Però bisognerà vedere se gli umanitari accetteranno di avviare «tempestivamente iniziative volte a informare le persone prese a bordo della possibilità di richiedere la protezione internazionale nel territorio dell'Ue», come recita il decreto. Msf lo aveva respinto fin dall'inizio, altrimenti rischia di coinvolgere per l'asilo lo stato di bandiera norvegese della nave. Adesso aspettano «di leggere il testo», che diventerà effettivo con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

Mattarella ha firmato, senza battere ciglio, gli articoli che spostano l'asse delle sanzioni dalla sfera penale a quella amministrativa. Le multe alle Ong, basse, fino a un massimo di 50mila euro rispettano le richieste del Colle avanzate in precedenza sui decreti sicurezza dell'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini, poi in gran parte affossati. La nuova norma prevede anche la confisca della navi per le Ong «ribelli». Le sanzioni spetteranno ai prefetti togliendo il pallino alla magistratura, quasi sempre molto «morbida». Non è un caso che l'ex magistrato, Armando Spataro, in un'intervista ad Avvenire abbia incitato alla «disobbedienza civile».

Il via libera di Mattarella al dl del governo Meloni è importante, ma non basterà a invertire la tendenza. Dopo i 105.140 sbarchi del 2022 (+55,8% sull'anno precedente) non c'è stata tregua neppure a Capodanno. Nelle ultime 48 ore sono arrivate da noi altre 1.105 persone da Libia, Tunisia e Libano-Turchia.

Ieri sera un peschereccio con 700 migranti dalla Cirenaica era a 40 miglia da Siracusa. «Il mare è piatto e i trafficanti li fanno partire», spiega chi sorveglia i flussi aggiungendo che «il decreto servirà, ma ci vuole ben altro affrontando il problema alla radice». Europa, se ci sei, batti un colpo.

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