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Ancora odio su Salvini. Contestazione in piazza

Ancora cori contro Matteo Salvini, che a Legnano ha trovato uno sparuto gruppetto di 20 manifestanti durante la campagna elettorale

Ancora odio su Salvini. Contestazione in piazza

Continua il tour elettorale di Matteo Salvini, che dopo aver visitato le piazze del centro e del sud Italia, in queste ore si sta dedicando a quelle del nord. Il copione degli interventi che vedono protagonista il leader della Lega sembra sempre lo stesso: mentre lui parla, sparuti gruppi di contestatori si uniscono alla folla giunta per ascoltarlo e iniziano a urlare slogan contro di lui, cercando di provocare i sostenitori. Quest'oggi è accaduto a Legnano, in provincia di Milano, dove Matteo Salvini si è recato per sostenere la candidatura al palazzo municipale di Carolina Toia.

Mentre il leader della Lega rilanciava i temi elettorali della campagna, che ormai è in dirittura d'arrivo, un ristretto gruppo di circa 20 persone si è avvicinato al palchetto da cui stava parlando Matteo Salvini e ha iniziato a scandire slogan come "ladro, ladro", oppure "restituisci i soldi". Tutto questo mentre su un balconcino posizionato proprio davanti a dove il leader della Lega stava parlando, sono stati posizionati due palloncini dorati. Un 4 e un 9, a comporre il numero 49, che sarebbe la quantificazione dei fondi contestati alla Lega. I manifestanti, tutti molto giovani, in alcuni casi indossavano la maglietta "partigiani sempre". Hanno continuato a disturbare per tutta la durata del breve comizio di Matteo Salvini, finché il leader del Carroccio ha reagito, con pacatezza, agli insulti continuativi. "La sinistra che conosce solo l’argomento dell’indulto e della contestazione ha già perso", ha replicato serafico Matteo Salvini. Già nei giorni scorsi si era trovato in situazioni simili e aveva mandato "bacioni" ai suoi contestatori.

Scene quasi fotocopia si sono verificate a Dolo, in provincia di Venezia. Anche qui, il leader della Lega ha ricevuto forti contestazioni durante i suoi comizi, con gruppi di manifestanti accorsi con l'unico obiettivo di disturbare la campagna elettorale, ma con scarsi risultati. Il leader della Lega in queste settimane in giro per l'Italia ha avuto a che fare spesso con le contestazioni, spesso violente e lontane dagli argomenti politici. A Pontassieve si è arrivati all'aggressione fisica, in Campania è stato fatto oggetto di lanci di pomodori e in tutte le piazze ci sono state persone che si univano ai sostenitori della Lega solo per contestare gli argomenti di Salvini, con chiari intenti provocatori, senza mai trovare reazioni.

Matteo Salvini ha scelto la linea del low-profile in questa campagna elettorale e ha deciso di portarla avanti fino alla fine.

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