Maxi blitz tra i baby camorristi: 16 arresti. Tra loro anche i killer di Durante e Tufano

Due morti ammazzati a colpi di pistola da bande armate per il controllo del territorio, due fatti di sangue legati fra loro

Maxi blitz tra i baby camorristi: 16 arresti. Tra loro anche i killer di Durante e Tufano
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Presi i killer di Emanuele Tufano ed Emanuele Durante, 15 e 20 anni. La guerra dei ragazzini per il controllo dello spaccio a Napoli porta ai primi arresti. Sedici in carcere dei quali sei minorenni in due operazioni di polizia e carabinieri coordinate dalla Dda. Due morti ammazzati a colpi di pistola da bande armate per il controllo del territorio, due fatti di sangue legati fra loro. Il primo, il 15enne del rione Sanità, ucciso per errore dal fuoco amico durante una «stesa». Un proiettile, accerterà la squadra mobile partenopea, esploso da un'arma impugnata da un compagno di paranza, un ragazzo dello stesso gruppo criminale, nella fuga su scooter per i vicoli del centro storico. Il secondo, Tufano, assassinato a bordo della sua auto dai parenti del primo per vendetta. Non solo. Un omicidio, sottolineano i carabinieri del comando provinciale di Napoli, deciso, approvato e attuato da uomini di un gruppo camorristico del quartiere Sanità, ricostituito a gennaio dopo la scarcerazione del boss Salvatore Pellecchia, zio del 15enne. Pellecchia è fratello della mamma di Emanuele Tufano, Maria Grazia. Dunque la decisione di uccidere Durante non solo per vendicare il nipote ma anche e soprattutto, per dimostrare la permanenza dell'egemonia del clan Sequino in città.

«Un agguato - scrive la Procura nell'ordinanza di custodia cautelare - eseguito con modalità camorristica da due sicari anche a fronte di eventi che nell'ottica del potere criminale minavano l'immagine e la credibilità dei Sequino».

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