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Il maxi rave di Torino fa di nuovo traballare la sedia di Lamorgese

Concluso solo ieri lo sgombero del party. Fdi e Lega al Viminale: "Incapace, ora lasci"

Il maxi rave di Torino fa di nuovo traballare la sedia di Lamorgese

La musica si è spenta, restano invece accese le polemiche per il rave party che si è svolto a Nichelino, nell'hinterland torinese, a pochi passi di distanza dalla Palazzina di Caccia dei Savoia, a Stupinigi.

Dopo tre giorni di festa all'insegna dello sballo, quello che resta nei capannoni dell'ex area industriale della Fiat da anni in disuso, sono montagne di rifiuti: bottiglie e lattine vuote, vetri rotti e cannucce per sniffare la cocaina lasciate sui davanzali delle finestre rotte. In terra neppure una mascherina per proteggersi dal Covid, protezione che gli oltre seimila ragazzi che hanno partecipato alla festa da sballo non indossavano. Ingenti anche i danni economici legati alle attività commerciali della zona: il grande campeggio improvvisato ha paralizzato le visite della Palazzina di Stupinigi. Deserti i negozi, bar e ristoranti che nel fine settimana di Ognissanti sono presi d'assalto.

Ci vorranno giorni per ripulire la zona mentre ci vorrà molto di più per calmare la bufera che ha investito il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese, non fosse altro perché quello ai piedi della Palazzina dei Savoia è il secondo rave party con centinaia di ragazzi che in pochi mesi fa traballare la sedia del ministro. Il primo, ad agosto si svolse a Viterbo e in quel caso ci fu anche un morto. A Torino il cordone di sicurezza delle forze dell'ordine ha saputo contenere i danni e soprattutto, intervenendo tempestivamente, ha impedito ad almeno altri diecimila ravers di raggiungere Nichelino. Lo spiegamento di forze è stato imponente, con circa duemila persone denunciate per invasione di suolo pubblico e oltre mille e 300 i veicoli posti sotto sequestro. Massiccio è stato anche il lavoro di medici ed infermieri che hanno soccorso diversi giovani in stato di ipotermia.

Diversi i momenti di tensione, con tre agenti della Polizia di Stato feriti per il lancio di sassi di chi cercava di forzare gli ingressi. «Sono gli stessi poliziotti che in questi giorni sono stati impegnati nei vari cortei cittadini e sono stati costretti a fare doppi turni dice Eugenio Bravo, segretario provinciale del Siulp Nessuno si sogni di addebitare responsabilità alle forze dell'ordine. Piuttosto le colpe ricadano sulle politiche della tolleranza e del buonismo». Ed infatti gli organizzatori francesi del rave torinese, hanno spiegato ai partecipanti contattati sulla piattaforma Telegram, di aver scelto un'area in Italia perché «qui è tutto più semplice».

Parole che risuonano come una conferma per la mala gestione della sicurezza e dell'ordine pubblico da parte del ministro Lamorgese, da chi da tempo ne chiede le dimissioni. Duro l'attacco di Matteo Salvini: «Altro rave party abusivo, altra violenza e poliziotti feriti. Il ministro Lamorgese venga subito a riferire in Parlamento, se non è in grado di garantire l'ordine pubblico e il rispetto delle regole lasci il posto ad altri». Parole che il leader della Lega ripete ormai da mesi, sostenuto anche da Giorgia Meloni di Fratelli d'Italia, che parla di un vero e proprio «Modello Lamorgese». «Ormai - ha detto - questa gente ha capito che con un ministro dell'Interno così, qui tutto è consentito.

Pugno duro con i lavoratori in piazza, carta bianca a chiunque voglia organizzare mega party illegali: questo è il modello Lamorgese».

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