Mea culpa di von der Leyen sulle forniture. E l'Europa supera il mezzo milione di vittime

La presidente della Commissione: "Troppo ottimisti sulla produzione di sieri"

Mea culpa di von der Leyen sulle forniture. E l'Europa supera il mezzo milione di vittime

«Non siamo al punto dove vorremmo essere. Ci siamo mossi in ritardo con le autorizzazioni. Siamo stati troppo ottimisti riguardo alla produzione di massa e forse troppo fiduciosi che quelli che avevamo ordinato sarebbero stati consegnati in tempo». Sull'approvvigionamento dei vaccini é un mea culpa senza sconti quello messo sul tavolo dall a presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, in apertura della plenaria del Parlamento europeo, nel giorno in cui è stato superato il mezzo milione di vittime in Ue.

Ora però si corre ai ripari affidando ad una task force creata ad hoc i rapporti con le aziende con la prioritaria finalità di incrementare la produzione. Parole di elogio sono arrivate per i paesi dove la campagna vaccinale procede spedita. La Polonia, la Danimarca e anche l'Italia dove «oltre il quattro per cento della popolazione ha ormai ricevuto una dose», osserva la von der Leyen che poi ha dato qualche cifra. Fino ad ora in Europa sono state distribuite in totale 26 milioni di dosi di vaccino e sono state vaccinate oltre 17 milioni di persone e nonostante i ritardi e le difficoltà di produzione la presidente conferma l'obiettivo di vaccinare «il 70 per cento della popolazione adulta europea entro la fine dell'estate».

Non sono in discussione i punti programmatici della campagna vaccinale europea. L'aver ordinato i vaccini congiuntamente come Europa, scongiurando così il rischio che «alcuni grandi Stati membri si assicurassero i vaccini ed il resto restasse a mani vuote», osserva la presidente. Giusta anche la scelta della solidarietà verso i partner extra europei e infine il rigore nella procedura di autorizzazione in modo da garantire la massima sicurezza o efficacia.

Rigore e cautela che hanno però provocato un ritardo rispetto ad esempio alla Gran Bretagna che ha già vaccinato oltre 10 milioni di persone. Proprio a velocizzare le procedure dell'Ema sta lavorando la commissaria alla Salute Stella Kyriakides.

É comunque poi stato trascurato l'aspetto della produzione di massa. La velocità inusitata con la quale è stato messo a punto il vaccino ha spiazzato l'industria che non era pronta a produrlo in queste quantità. «La scienza ha in un certo senso superato l'industria perché la produzione di nuovi vaccini è un processo estremamente complesso e non c'è modo di creare un impianto di produzione dall'oggi al domani», spiega von der Leyen. Nasce così una task force, sotto la guida di Thierry Breton, commissario per il mercato interno, con la finalità di incrementare la produzione industriale di vaccini. Confermat a anche l'introduzione del «il meccanismo di trasparenza e autorizzazione all'esportazione» per difendere gli acquisti Ue.

Con il progetto Hera (Health Emergency Response Authority) ci si preparerà a contrastare

l'eventuale arrivo di nuove varianti. Intanto per incrementare la produzione Astrazeneca ha firmato un accordo con la tedesca Biologika mentre BionTech con Pfizer ha avviato la produzione in un nuovo impianto a Marburgo.

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