Mediaset chiude con Fede, stop al contratto

L'azienda mette fine anche alla consulenza dell'ex direttore del Tg4. Lui: col cerino in mano

Mediaset chiude con Fede, stop al contratto

Milano - Alla fine Emilio Fede ammette: «Sì, la lettera è arrivata oggi. Via mail», butta lì. «Adesso aspetto quella cartacea. Sai, io non sono uno tecnologico...». Dopo l'anticipazione della Stampa di ieri, che in realtà parlava di «raccomandata» con data 30 ottobre annunciante la cessazione del rapporto di collaborazione con Mediaset, l'ex direttore del Tg4 aveva negato di averla ricevuta. Ma è bastata la telefonata dell' Ansa a un portavoce del gruppo - «Il consiglio di amministrazione di Rti ha deliberato la risoluzione, con effetto dal 31 ottobre 2014, del contratto di collaborazione con Emilio Fede» - per capire che non c'erano più margini. Salvo il giochino tra mail e cartaceo. L'interruzione della consulenza voluta da Berlusconi dopo il licenziamento dalla direzione del tg del 28 marzo 2012, comporta la sospensione dello stipendio di 27mila euro lordi mensili e dei relativi benefit (casa a Milano Due, ufficio, segretaria, autisti). Nella lettera si parla di cessazione del rapporto in quanto Fede è inserito nell'inchiesta per associazione a delinquere per ricatto ai danni del direttore generale dell'informazione Mauro Crippa, ritratto in fotografia insieme a un transessuale. Ricatto presunto o reale lo deve dimostrare l'indagine che oltre a Fede coinvolge il suo personal trainer Gaetano Ferri, ex pugile con precedenti penali. «Mi spiace per chi è corso ad aprire questa inchiesta perché la foto in questione l'avevo consegnata a persona attendibile dell'azienda con un'aggiunta che diceva: è certamente truccata». La consulenza con Mediaset sarebbe comunque cessata nel giugno prossimo. «Gli ultimi giorni di Emilio Fede sono stati anticipati», lamenta lui. Si è letto anche di un suo ricovero al San Raffaele in codice giallo per stress. «Mai visto il giallo né il verde. Solo l'azzurro, in ricordo dei bei momenti della mia vita», ammicca alla sua maniera. «No, non voglio attribuirmi malori e angosce varie. Faccio controlli abituali ogni tre mesi...». Sarà.

Improntate a puro pragmatismo le mosse di Mediaset. Niente comunicati per annunciare licenziamenti, ma solo la conferma, dopo la smentita dell'interessato, della delibera del CdA di Rti da cui dipendono i contratti dei giornalisti del gruppo. Essendo stato aperto un fascicolo d'indagine che coinvolge un collaboratore per tentata estorsione ai danni di un suo importante dirigente, nella quale l'azienda stessa potrebbe costituirsi parte civile, è stato inevitabile sospendere la collaborazione. A proposito di inchieste giudiziarie, oggi dovrebbe essere anche il giorno della sentenza d'appello del processo Ruby bis nel quale Fede è stato condannato a sette anni in primo grado. «Sono rimasto l'ultimo col cerino in mano», lamenta ancora lui.

«Gli altri si sono defilati, chi patteggiando, chi trasferendosi all'estero». Se ne parlerà stasera nello studio di Servizio Pubblico di Michele Santoro. Perché si sa, alla fine in questo piccolo mondo, anche i divorzi più clamorosi finiscono in audience .

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