Giorgia Meloni non ci sta. Incalza il premier Giuseppe Conte. "Rimango di stucco di fronte alle parole del presidente del Consiglio Conte che in un’intervista televisiva definisce le nostre proposte pretestuose e irrealizzabili. In privato ci ringraziano per la serietà dei nostri contributi e chiedono collaborazione, in pubblico ci attaccano per fare propaganda". È quanto dichiara la leader di Fratelli d’Italia. "Al governo e ai partiti di maggioranza, che passano il loro tempo ad attaccare Fratelli d’Italia e le altre opposizioni invece di darsi da fare, chiediamo più serietà e più responsabilità. Non è il tempo della propaganda. La nazione sta combattendo una dura battaglia. Noi da patrioti ci siamo, nonostante questo governo", conclude Meloni.
Ieri in serata le parole sotto accusa pronunciate da Conte. "Si aspettava più responsabilità dall’opposizione?", gli chiedevano i giornalisti. Lui: "Affrontiamo una guerra. E mi aspetto spirito di responsabilità da parte di tutti quanti hanno una carica istituzionale, anche da chi è leader di opposizione. Noi dobbiamo schiacciare via le ambiguità. Siamo qui per il confronto e la praticabilità. Con il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, abbiamo aperto un tavolo e ci confronteremo. È facile dire: vorrei dare 2mila euro a persona, vorrei dare tot di soldi agli imprenditori, però è chiaro che le proposte devono essere praticabili e sostenibili. Mi auguro che ognuno, si assuma la propria responsabilità".
Sempre ieri, però in mattinata, si era tenuto un incontro tra governo e opposizioni. Sono state due ore e mezzo di confronto serrato. Il faccia a faccia si è consumato a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio e il centrodestra con Giorgia Meloni, Antonio Tajani e Matteo Salvini. Il centrodestra ha inchiodato il governo e il suo premier su alcune delle misure adottate dall’esecutivo giallorosso in materia di emergenza sanitaria ed economica causata dalla pandemia di coronavirus.
Temi caldi: il nodo delle passeggiate, la questione cassa integrazione, bonus, sussidi e l’ostacolo burocrazia. Nel corso del summit, l’avvocato del popolo avrebbe rimproverato il segretario della Lega, chiedendogli maggiore responsabilità sui social. Dunque, rivolgendosi anche a Meloni e Tajani, il premier avrebbe chiesto al centrodestra nel suo complesso di collaborare alla stesura del prossimo provvedimento anti Covid-19 di aprile, che dovrebbe prevedere ulteriori 25 miliardi di euro per tamponare l’emergenza economica.
E su questo fronte le opposizioni hanno incalzato Conte. "Abbiamo proposto un piano di almeno 100 miliardi di euro.
Lo Stato deve fin da subito garantire le banche, affinché possano fare prestito ponte alle imprese subito e garantire anche il pagamento della Cig. Il governo ci ha detto che ci sarà un decreto ma non c’è una cifra", queste le parole del numero due azzurro Tajani.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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