Giorgia Meloni è l'unico esponente italiano intervenuto al Cpac, l'annuale kermesse dei conservatori americani. Dopo i saluti di rito, il leader di Fratelli d'Italia ha inaugurato il suo discorso prendendo, ancora una volta, posizione contro Maduro.
La "patriota" si è detta coinvinta, inoltre, della necessità che il governo Conte avrebbe di schierarsi, in quella battaglia sudamericana, dalla parte della libertà del popolo venezuelano, quindi contro il presidente deposto. C'è stato tempo pure per un riferimento a un passaggio del Giulio Cesare di Shakespeare: "...romani, che decidono di uccidere il più grande tra loro, Cesare, perché vuole dichiararsi imperatore e tiranno e tradire così i valori della repubblica e della libertà". Quindi il richiamo sulla lotta che la civiltà occidentale dovrebbe mettere in atto, in Venezuela come nel Vecchio Continente, per la tutela e la difesa della libertà.
Anche le istituzoni sovranazionali europee, del resto, starebbero in qualche modo virando verso ideali non democratici: "La crisi dell'Unione europea è una cridi di democrazia e di sovranità popolare - ha detto la Meloni - ". E ancora: "La democrazia in Europa è diventata un inganno: i cittadini possono votare per istituzioni che non hanno il potere di decidere, mentre il loro voto conta nulla nel funzionamento delle istituzioni che detengono il vero potere...". Accuse, quindi, dirette nei confronti delle entità sovranazionali che non terrebbero conto del volere popolare. La "patriota" ha dichiarato poi che "a chi vuole gli Stati Uniti d'Europa - leggasi, magari, Macron e Merkel - noi (riferito ai sovranisti di Fdi, ndr) rispondiamo che vogliamo una Unità europea di Stati". Entità, dunque, libere di "autodeterminarsi su tutto ciò che può essere meglio deciso a livello nazionale e locale".
Prima di prendere in mano il microfono e di dire la sua, cioè durante lo "speech" del presidente Donald Trump, il leader di Fratelli d'Italia ha voluto commentare via social network quanto dichiarato sul palco dal tycoon: "Nel suo appassionato intervento alla Conservative political action conference - ha dichiarato a stretto giro l'ex vicepresidente della Camera dei deputati -, Donald Trump rivendica soprattutto i risultati economici: la sburocratizzazione, il taglio delle tasse, gli investimenti pubblici, la difesa delle imprese americane che hanno portato nel 2018 gli Stati Uniti a crescere del 2,9 per cento". Poi la bordata al governo gialloverde: "Una ricetta economica - ha notato la Meloni - che ci piacerebbe poter portare anche in Italia ma purtroppo il nostro governo fa l'esatto contrario". A riportare la riflessione dell'ex aennina, tra gli altri, anche l'Agi.
L'esecutivo guidato dal professor Conte, insomma, sarebbe trumpiano o trumpista, che dir si voglia, solo a parole. Il commander in chief ha rivendicato i risultati ottenuti in politica interna e i record raggiunti in materia d'occupazione.
Il presidente degli Stati Uniti, parlando davanti a una platea amica, ha anche detto di essere sicuro della vittoria in vista del 2020. L'avversario più pericoloso, non tanto per lui quanto per l'America, stando alla visione del magnate, sarà ed è già il "vecchio leone" del Vermont, il senatore Bernie Sanders.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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