Credo che si debba chiedere agli altri partiti di centrodestra se l'obiettivo è battere la sinistra o battere Fratelli d'Italia».
Giorgia Meloni ospita i giornalisti a Via della Scrofa per presentare la conferenza programmatica di Milano, fissata per il prossimo fine settimana. Un evento con il quale il partito vuole dimostrare di avere una classe dirigente all'altezza e di essere pronta per il grande salto verso la guida dell'esecutivo. Una prospettiva per la quale è fondamentale la salute della coalizione.
La tensione interna al centrodestra però resta elevata e lo scontro sulla ricandidatura di Nello Musumeci in Sicilia continua a pesare.
«Non ho sempre l'impressione che tra gli alleati la priorità sia di far vincere il centrodestra» attacca Giorgia Meloni. «Ho segnali altalenanti in proposito. Io non ho piani B per le alleanze.
Noi vogliamo rappresentare il centrodestra. Mi chiedo: chi lo vuole fare con noi? Spero anche gli altri. Lega e Forza Italia dicono, per una ragione a me non chiara, di non avere una convinzione circa la candidatura di Musume« ci. È un governatore uscente che ha ben lavorato e di norma vengono ricandidati. Per quale ragione dovrebbe essere l'unico caso in cui non accade?».
Qualche goccia di polemica va a cadere anche sull'ipotesi di partito unico Lega-Forza Italia. «Non mi preoccupa, anche perché non ci riguarda», e «mi auguro che lo facciano per convinzione e non certo per timore. Non considero neanche un problema che si vedano loro, perché non si può negare che la loro posizione sia attualmente diversa dalla nostra. Ho tentato di proporre all'inizio dell'esperienza del governo Draghi un intergruppo parlamentare, ma la proposta non è passata».
La replica della Lega non arriva da Matteo Salvini - con cui Giorgia Meloni non si sente dall'elezione di Sergio Mattarella - ma dal vicesegretario Lorenzo Fontana. «Siamo convinti che sia possibile vincere solo uniti, per questo siamo dispiaciuti per i dubbi su nuovi scenari per il centrodestra unito in Europa e perla scelta di Fratelli d'Italia che in diverse città non ha ancora deciso di sostenere i candidati del centrodestra. Non c'è tempo per sterili polemiche». Concetti che filtrano anche da fonti vicine al segretario, nel segno dell'impegno per l'unità e contro gli aumenti delle bollette di luce e gas, attraverso uno stanziamento di altri 5 miliardi di euro.
Forza Italia risponde con un silenzio eloquente, anche se filtra fastidio per le «continue provocazioni» provenienti dal campo di Fratelli d'Italia. Gli azzurri si preparano invece a un'altra tappa della convention «L'Italia del futuro». Dopo l'appuntamento romano, il 20 e 21 maggio lo stato maggiore di Forza Italia incontrerà a Napoli le categorie produttive e per la seconda volta nel giro di poche settimane tornerà a salire sul palco Silvio Berlusconi.
È chiaro che di fronte a questo scenario la conferenza programmatica di Milano acquista un valore particolare.
Un appuntamento a cui ci si sta preparando da tempo- due giorni fa il dipartimento Lavoro di FdI, guidato da Elena Donazzan era a Pescara per ascoltare i territori - e in cui, come annuncia Giovanni Donzelli, «sono attesi 4.600 delegati, tra parlamentari, dirigenti e amministratori locali».
Ci saranno i capigruppo di tutto il centrodestra, ma non i leader «perché si tratta di una conferenza programmatica di Fdi e non di tutta la coalizione. Del resto, far venire Salvini o Berlusconi semplicemente ad ascoltare la Meloni sarebbe stato evidentemente un gesto di poca attenzione».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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