
"L'energia è una delle materie più salde della nostra cooperazione. E l'Italia ambisce a diventare un hub di ingresso tra l'Africa e l'Europa, un obiettivo che senza la preziosa collaborazione dell'Algeria non potremmo centrare. Il suo contributo, peraltro, è già stato decisivo all'indomani della guerra di aggressione russa contro l'Ucraina, quando l'Italia aveva la necessità di diversificare le proprie fonti energetiche per affrancarsi dalla dipendenza dalla Russia. In quel momento abbiamo trovato nell'Algeria l'amico che ha sempre dimostrato di essere". Al termine del quinto vertice intergovernativo tra Italia e Algeria che si tiene nella storica cornice romana di Villa Doria Pamphilj, Giorgia Meloni esprime tutta la sua soddisfazione non solo per il legame sempre più stretto tra Roma e Algeri, ma anche per una sempre più forte collaborazione sul fronte energetico, sancita da molti dei protocolli d'intesa sottoscritti dai due Paesi (in particolare quello tra Eni e Sonatrach). Una dozzina sono quelli governativi, circa una trentina invece quelli firmati durante il Forum imprenditoriale che ha seguito il vertice e che ha coinvolto 250 imprese italiane e 140 algerine.
Durante le dichiarazioni congiunte con il presidente dell'Algeria Abdelmadjid Tebboune, Meloni spiega che, oltre a "rinsaldare la cooperazione nell'ambito del Piano Mattei", Italia e Algeria condivido anche una "forte preoccupazione" per le crisi internazionali, dall'Ucraina a Gaza (dove, dice la premier, "la situazione è drammatica e serve un immediato cessate il fuoco per ricominciare un processo serio verso la prospettiva dei due Stati") passando per l'instabilità che ormai da tempo caratterizza la Libia con ripercussioni sia sul fronte della sicurezza che su quello dei flussi migratori verso l'Italia. Non a caso, tra i vari protocolli sottoscritti c'è anche un piano operativo per migliorare il coordinamento delle operazioni di ricerca e soccorso in mare nelle rispettive aree Sar.
Il partenariato, tuttavia, non si limita solo all'energia, "anche se diventa una strategia geopolitica" sottolinea Meloni spiegando che "l'Algeria è una nazione particolarmente dinamica, che investe molto per diversificare la sua economia, per attrarre nuovi investimenti e offrire opportunità a chi vuole investire". Sul tavolo del Business forum organizzato dal ministero degli Esteri all'hotel Parco dei Principi, dunque, ci sono anche economia circolare, infrastrutture e trasporti, agricoltura sostenibile e industria avanzata. Quindi automotive (con Stellantis che ha firmato una lettera d'intenti per espandere le proprie attività in Algeria), agro industria, farmaceutica, economia digitale e industria della difesa. "L'Italia - spiega il ministro degli Esteri Antonio Tajani - vive di export, che rappresenta quasi il 40% del Pil annuo per un totale di 623 miliardi di euro". E, aggiunge, "il nostro obiettivo è arrivare a 700 miliardi entro il 2027", ragione per cui "vogliamo incrementare l'internazionalizzazione delle nostre imprese".
Tra i progetti condivisi, anche una candidatura Unesco per valorizzare i luoghi algerini e italiani della
vita di Sant'Agostino (che morì a Ippona, oggi Anabba). Un'iniziativa, spiega Meloni, che ha anche "una sua valenza simbolica" perché "oggi sul Soglio pontificio siede il primo Papa agostiniano della storia della Chiesa".