
Un'Italia più forte, più stabile e più competitiva. È questa la visione condivisa emersa dall'Assemblea 2025 di Confcommercio, aperta dal videomessaggio della premier Giorgia Meloni, che ha voluto ribadire l'impegno del governo nel rafforzare il tessuto produttivo nazionale, con un'attenzione particolare al ceto medio e agli autonomi. «Oggi le imprese del terziario di mercato contribuiscono per circa la metà del prodotto interno lordo e dell'occupazione, siete in sostanza uno dei motori dell'economia nazionale ha detto Meloni ed è solo grazie al vostro dinamismo, alla vostra capacità di intraprendere che l'Italia sta registrando indicatori macroeconomici estremamente positivi».
A confermare la tendenza è l'Ufficio Studi di Confcommercio, che prevede per il 2025 una crescita del Pil dello 0,8% superiore alle stime Istat e dello 0,9% nel 2026, attese migliori di quelle dell'Istat (+0,6% e +0,8% rispettivamente). Prospettive che si accompagnano a un miglioramento del reddito disponibile (+1,3%) e dei consumi (+0,4%) già nell'anno in corso. In parallelo, l'occupazione dovrebbe toccare quota 24,2 milioni nel 2025, con 2,1 milioni di occupati in più rispetto al 2021. Numeri che, secondo la premier, confermano la bontà della linea adottata. «Nel primo trimestre dell'anno, il Pil è cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,7% rispetto al primo trimestre del 2024, superando Francia e Germania. È un dato incoraggiante, soprattutto se teniamo conto della complessa situazione geopolitica internazionale», ha detto evidenziando che «negli ultimi due anni e mezzo è stato creato quasi un milione di posti di lavoro, dati che ci rendono chiaramente orgogliosi, soprattutto sicuri, della strategia che abbiamo messo in campo».
Nell'intervento, la presidente del Consiglio ha rilanciato il percorso di riduzione della pressione fiscale. «Abbiamo approvato una riforma fiscale attesa da 50 anni; stiamo rimettendo al centro gli autonomi, i liberi professionisti, i lavoratori per troppo tempo considerati figli di un dio minore», ha rimarcato precisando che «questa è la strada che continueremo a seguire, per consolidare la tendenza economica positiva, rafforzare la domanda interna e proseguire nel percorso di riduzione della pressione fiscale, con un'attenzione particolare al ceto medio».
Ma, come ha sottolineato il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, per rafforzare il Pil serve affrontare alcuni nodi strutturali. «Sembra che oggi stiamo prendendo atto di un doloroso ritorno a tassi di crescita che non sono in linea con le legittime aspettative delle nostre famiglie e delle nostre imprese», ha detto. Sangalli ha richiamato l'attenzione anche sulla necessità di un fisco più favorevole. «Rendere più conveniente l'investimento in Europa» è fondamentale per sostenere la competitività. Resta, infatti, un divario tra dati reali e percezione soggettiva. «La fiducia dei cittadini resta fragile ha osservato Sangalli e serve uno sforzo comune per ricostruirla. La politica dei dazi mina la fiducia reciproca». Non sono mancati i riferimenti alle criticità del commercio urbano. Sangalli ha denunciato «la concorrenza sleale delle piattaforme come Airbnb» che mettono in crisi l'equilibrio dei centri storici. E ha lanciato un appello per «contrastare la desertificazione urbana».
Infine, un accenno alla questione immigrazione.
Ieri un'inchiesta della Dda di Napoli ha smascherato con 34 arresti una rete criminale che pilotava migliaia di pratiche legate al decreto Flussi, consentendo anche alla camorra di lucrare illegalmente sui permessi di soggiorno. La premier Meloni ha rivendicato la denuncia presentata un anno fa. «Avevamo ragione. E avevamo il dovere di denunciare», ha detto.