Meloni tira dritto: "Mi contestano? Io dalla parte giusta". Ricetta sulla sanità: spendere meglio

Quella delle migrazioni è "una situazione esplosiva" e "il governo dei flussi migratori diventa molto difficile"

Meloni tira dritto: "Mi contestano? Io dalla parte giusta". Ricetta sulla sanità: spendere meglio
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Quella delle migrazioni è «una situazione esplosiva» e «il governo dei flussi migratori diventa molto difficile». È una due giorni vissuta sul filo della tensione quella di Giorgia Meloni. Se lunedì era arrivato lo stop del magistrato di Catania al decreto Cutro, ieri il presidente del Consiglio ha dovuto fare i conti con le contestazioni degli studenti di sinistra, decisi a impedirle di parlare al Festival delle Regioni di Torino. Se le contestazioni fanno parte del gioco - mi ricordano che sto dalla parte giusta della storia -, sul fronte migranti il governo è deciso a difendere il diritto dell'esecutivo di mettere in campo una politica di controllo dell'immigrazione.

«Ci sono fondate regioni per fare impugnazione e ricorso in Cassazione», annuncia Carlo Nordio. Giorgia Meloni invece da Torino da una parte stempera la polemica, dall'altra ribadisce la propria linea. «Non c'è nessuno scontro con la magistratura. Semplicemente la magistratura è libera di disapplicare una legge del governo e il governo è libero di dire che non è d'accordo. La motivazione con la quale si rimette in libertà un immigrato irregolare con provvedimento di espulsione dicendo che le sue caratteristiche fisiche sarebbero quelle che i cercatori d'oro in Tunisia considerano buone per i loro interessi a me pare francamente una motivazione molto particolare. Dico quello che penso perché ognuno ha autonomia di pensiero». Più tardi ricordando «con profonda commozione il tragico naufragio di Lampedusa di dieci anni fa, in cui persero la vita 368 persone», Giorgia Meloni ribadisce la propria linea: «È nostro preciso dovere porre fine a questa continua strage, anche bloccando la partenza delle imbarcazioni di fortuna. L'impegno per spezzare l'orrendo business della tratta degli esseri umani continuerà incessante».

Sotto traccia continua il lavoro diplomatico in vista del Consiglio europeo di Granada di venerdì con l'immigrazione al centro del dibattito. «Mi aspetto dei passi avanti al Consiglio europeo, ho trovato un ottimo clima a Malta, con i colleghi stiamo dialogando sul tema immigrazione» assicura la Meloni. Contatti informali sono in corso tra Italia e Germania. Nei dialoghi tra gli sherpa un punto di caduta non è stato ancora individuato, ma si continua a lavorare per trovare una formulazione condivisa sul ruolo delle Ong da inserire nel pacchetto legislativo sul Patto su migrazione e asilo. Segnali dalle istituzioni europee continuano ad arrivare. «Dobbiamo dimostrare la nostra solidarietà» sostiene il presidente del Consiglio Ue Charles Michel. «È una sfida europea che richiede una risposta europea».

C'è un altro tema, inevitabilmente legato alla manovra e alle scelte anche dolorose che bisognerà fare, che Giorgia Meloni a Torino decide di affrontare: quello della salute. I margini di manovra del governo sono limitati, ma «non vogliamo rinunciare a occuparcene, partendo dal potenziamento delle risorse per il personale, intervenendo per abbattere le liste di attesa» annuncia. «Il governo sta lavorando per garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini, siamo aperti a qualsiasi tavolo di confronto.

L'obiettivo principale sia la sostenibilità del sistema sanitario. Penso sia miope concentrare tutta la discussione sull'aumento delle risorse, noi dobbiamo avere un approccio diverso più profondo, dobbiamo concentrarsi anche su come quelle risorse vengono spese».

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