"Siamo soddisfatti del fatto che si dovrebbe arrivare a un'intesa per mantenere il rialzo Irap di due punti e non del 2,5% e che si proseguirà, poi, sulla via delle intese per individuare altre soluzioni legate ai flussi di cassa". Lo ha dichiarato il capogruppo di Fi al Senato, Maurizio Gasparri, relativamente a un possibile accordo con gli istituti di credito sul prelievo aggiuntivo previsto dalla manovra. "È stato inoltre chiarito - ha detto - che la misura sull'Irap non riguarda le imprese con partecipazioni finanziarie di altri settori in quanto tali". Si delinea, ha specificato, "anche una correzione del meccanismo di tassazione dei dividendi che dovrebbe rispondere alle nostre osservazioni". Gasparri e tutti gli altri esponenti di maggioranza aspetteranno che "vengano predisposti i testi in materia che è molto complessa sotto il profilo tecnico-finanziario ma, da quanto sta emergendo, sono soluzioni che vanno nelle direzioni da noi indicate ed auspicate soprattutto attraverso l'iniziativa del vice presidente del Consiglio Tajani". Secondo le ipotesi circolate dopo il vertice di maggioranza di giovedì scorso, per quanto riguarda la tassazione dei dividendi da partecipazioni detenute da parte di società si pensa a una doppia modifica.
L'aliquota al 26% (e non al 2,5%) scatterebbe con quote sotto il 5%. Il ddl prevede il 10% come soglia di esclusione. La seconda variazione stabilisce che le agevolazioni scattano solo se la partecipazione è mantenuta per almeno tre anni.