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La metà delle piante selvatiche è a rischio

Quasi la metà degli alberi selvatici nel mondo rischia l'estinzione, anche per questo l'ecosistema dà segni inequivocabili di grave sofferenza

La metà delle piante selvatiche è a rischio

Quasi la metà degli alberi selvatici nel mondo rischia l'estinzione, anche per questo l'ecosistema dà segni inequivocabili di grave sofferenza. È quanto emerge dall'ultimo rapporto quinquennale del «Global Tree Assessment» (GTA). Lo studio ha mostrato che sono minacciate ben 17.510 specie di alberi, il doppio del numero dei mammiferi, degli uccelli, dei rettili e degli anfibi messi assieme. Si tratta di un terzo delle 58.497 famiglie conosciute al mondo. Ma è probabile che la percentuale di rischio sia più elevata - evidenziano gli studiosi - poichè un ulteriore 7,1% è stato ritenuto «possibilmente minacciato» e il 21,6% non è stato valutato a sufficienza. Solo il 41,5% è stato confermato sicuro.

La prima causa dell'importante deforestazione è l'agricoltura (coltivazioni 29% e bestiame 14%), seguita dal disboscamento (27%), dall'edilizia abitativa e altri sviluppi commerciali (13%), dal fuoco (13%), dall'estrazione mineraria (9%), dalle piantagioni di pasta cellulosa(6%) e dalle specie invasive (3%). Il cambiamento climatico è in fondo alla lista (4%), per quanto contribuisca alla minacce delle piante con incendi e agricoltura. Il Madagascar ha avuto la maggior parte delle specie minacciate (1.842), il Brasile è al secondo posto con 1.788, in particolare soffrono gli alberi di mogano a foglia grande, i palissandri e le specie eugenia. In Cina, la sesta nazione al mondo per biodiversità, magnolia, camelia e acero sono tra le 890 specie a rischio. Negli Stati insulari tropicali soffrono l'ebano e il palissandro, in Europa che è povera di diversità naturale si è registrato un preoccupante calo di sorbi bianchi e sorbo. In Nord America, parassiti e malattie stanno causando gravi perdite degli alberi di cenere.

Il Morton Arboretum dell'Illinois, immenso museo dedicato alle piante, ha lanciato il portale GlobalTree, un database online che monitora gli sforzi di conservazione della vegetazione nei vari Paesi. «Per la prima volta sappiamo quali sono minacciate e da quali pericoli, così possiamo prendere decisioni di conservazione più informate» ha affermato il primo autore del rapporto, Malin Rivers. «Queste specie non sono ancora estinte.

C'è ancora speranza».

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