La metamorfosi grillina: da Movimento a partito

I grillini hanno giocato le loro carte alla stessa stregua delle compagini politiche della Prima Repubblica. Altro che Terza. E ora non vengano a farci la filippica della diversità e della superiorità

La metamorfosi grillina: da Movimento a partito

Il partito 5 Stelle. Da oggi il Movimento pentastellato ha cambiato nome. E anche forma. I grillini hanno giocato le loro carte alla stessa stregua delle compagini politiche della Prima Repubblica. Altro che Terza. E ora non vengano a farci la filippica della diversità e della superiorità. Perché all'interno del Transatlantico hanno vestito semplicemente i panni dei politici, della casta che per anni hanno criticato. Invece che aprire la scatoletta di tonno, si sono immersi nell'olio e ci hanno nuotato dentro con uno stile da politici navigati.

Dal "non trattiamo con nessuno" si è arrivati alle decine di telefonate con quello che mesi fa era un nemico: cioè Salvini. Dal "non interloquiamo con Berlusconi" sono arrivati a eleggere presidente del Senato una fedelissima del leader di Forza Italia. Ragionamenti, sacrifici, strategia: il tutto per sbloccare l'impasse e ottenere un primo tassello dello scacchiere politico.

La metamorfosi grillina era già stata anticipata giorni fa da Beppe Grillo che, non per nulla, ora gongola e si dice soddisfatto per come i suoi hanno condotto la sfida per la presidenza delle Camere.

"La specie che sopravvive non è quella più forte ma quella che si adatta meglio... Noi siamo un po' dentro democristiani, un po' di destra, un po' di sinistra, un po' di centro… possiamo adattarci a qualsiasi cosa", aveva dichiarato l'ex leader M5S in un video pubblicato sul suo blog in occasione della visita alla mostra "Human, il futuro della nostra specie". Poi, poco prima dell'inizio delle votazioni per le presidenze, aveva rincarato la dose con un messaggio metaforico: "Il tango si balla in due... la posizione di ballo è un abbraccio frontale, anche se alcune pratiche contemporanee prediligono l'abbraccio da dietro. Pericoloso. Un osservatore attento potrà scorgere nel duetto, un rincorrersi, per poi negarsi. Poche regole semplici dettano i limiti dell'improvvisa zione: uno guida, l'altro segue".

Come dire: è passato il tempo dell'isolamento

forzato e voluto, adesso tocca al confronto con gli altri partiti, anche se fanno parte della casta contro cui il Movimento ha fondato la sua mission. Ma il Movimento adesso è diventato partito. E gioca la stessa partita.

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