Migranti a bordo: la Francia arresta due poliziotti belgi

Migranti a bordo: la Francia arresta due poliziotti belgi

Nelle barzellette dei francesi i belgi fanno sempre la parte degli sprovveduti, e se non ci fossero di mezzo delle storie drammatiche come quelle di 13 migranti anche quel che è accaduto martedì mattina a Nieppe - una località al confine col Belgio che si trova a 20 km da Lilla - sembrerebbe proprio una barzelletta.

I fatti: un camionista francese in viaggio verso Bruxelles, entrato da poco in territorio belga, sente rumori sospetti provenienti dal rimorchio. Intervengono due agenti fiamminghi e scoprono appunto che 13 tra siriani e iracheni (tra cui alcuni minori) stavano tentando di raggiungere clandestinamente la Gran Bretagna facendo un tratto di strada a bordo del suo mezzo. Ora, siccome da febbraio il Belgio ha ripristinato i controlli alle frontiere per tentare di bloccare i flussi, i clandestini vengono trasferiti su furgoni della polizia e riaccompagnati al confine con la Francia. E qui succede il patatrac. Gli agenti, infatti, sconfinano inavvertitamente di 50 metri e vengono intercettati dai loro colleghi francesi, che li arrestano e li sottopongono a quattro ore di interrogatorio. Senza interprete.

La cosa ovviamente ha provocato l'ira dei sindacati di polizia belgi costringendo il ministro degli interni Bernard Cazeneuve a ricomporre la

situazione telefonando al suo omologo. Morale chiarissima: nessun Paese vuole un solo migrante in più di quelli assegnati dalle quote europee. E la polizia di Bruxelles sostiene di averne fermati ben 2.500 da luglio a oggi...

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