Pd, Movimento 5 stelle e Italia Viva hanno ottenuto quel che volevano, ovvero far ripartire il business dell'accoglienza. Ieri hanno dato il via libera, alla Camera, alla fiducia richiesta dal governo al dl sicurezza che, di fatto, modifica in buona parte i decreti Salvini. I cambiamenti sono importanti: si riducono infatti drasticamente le multe alle Ong che portano clandestini in Italia, si ripristina la protezione umanitaria, si riduce da 4 a 3 anni la tempistica per richiedere la cittadinanza italiana, si rendono praticamente impossibili le espulsioni per motivi legati a calamità naturale, genere sessuale, ragioni artistiche. Si introduce anche il Daspo urbano per i violenti, ma il danno è fatto perché ora dalle coste del Nord Africa saranno ancor più corpose quelle partenze che hanno portato, sotto il governo Conte bis, a un aumento degli arrivi pari al 258 per cento in più rispetto al periodo in cui Matteo Salvini è stato ministro dell'Interno. Il centrodestra, compatto, ha votato no, ma alla fine con 298 voti a favore e 224 contrari l'aula ha approvato.
«È inaccettabile - ha detto il leader del partito del Carroccio - non è il momento, non è l'urgenza del Paese. Dalla Lega e dall'intero centrodestra arriverà una battaglia giorno e notte». In serata Salvini è stato ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella: nel colloquio, richiesto dal segretario della Lega, secondo fonti leghiste Salvini avrebbe espresso preoccupazione per la mancanza di dialogo tra il governo e l'opposizione, accusando la maggioranza di «forzare i tempi sul tema immigrazione» e rischiare così di «vanificare ogni volontà di collaborazione».
La follia più grande sta nel voltafaccia dei pentastellati, che col precedente esecutivo approvarono quegli stessi decreti Salvini che ora vengono smantellati. Per Giorgia Meloni (Fdi), «il governo più a sinistra della storia repubblicana se ne frega dei problemi concreti di famiglie e imprese e ha una sola priorità: spalancare le porte all'immigrazione illegale di massa». Per il deputato leghista Nicola Molteni «il decreto Clandestini, Invasione e Insicurezza è un inno alla clandestinità, un manifesto a tutela dei diritti degli immigrati. In conclusione è un decreto contro gli italiani e i migranti regolari a favore degli irregolari».
La capogruppo di Forza Italia Mariastella Gelmini ha promesso battaglia: «Aprire le porte ai clandestini, moltiplicare le ragioni per cui possono essere concessi permessi ai migranti, in un momento come questo, non ha senso».
Sulla stessa linea il deputato forzista Gregorio Fontana: «Per Forza Italia la stella polare resta un semplice principio: solo chi ha diritto a entrare nell'Ue ha diritto a entrare in Italia. Su questo principio si è fondato il modello del governo Berlusconi, che ha dato eccellenti risultati, evidenziati dal numero storicamente più basso di sbarchi raggiunto nel 2010».
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