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Migranti, stop al piano Obama sui "dreamers". E tra Biden e Facebook ora scoppia la guerra

Il Texas giudica incostituzionale il programma Daca. Scontro su social e Covid

Migranti, stop al piano Obama sui "dreamers". E tra Biden e Facebook ora scoppia la guerra

Non solo Donald Trump. Mentre è costretto da una corte federale del Texas a occuparsi dei giovani immigrati irregolari arrivati da bambini negli Usa, dopo lo stop al programma Daca, anche Joe Biden parte all'assalto dei social network, segno che il braccio di ferro tra i colossi della comunicazione in Rete e la Casa Bianca è destinato a durare. Molto meno attivo di Barack Obama, che dei social aveva fatto la sua arma vincente, e del repubblicano The Donald, che aveva trasformato Twitter nel megafono della sua presidenza prima di essere bannato per aver istigato l'assalto al Congresso, il «vecchio Joe» adesso accelera e sembra superare The Donald nella demolizione dei social network: «Stanno uccidendo la gente», dice il presidente, rispondendo alla domanda di un giornalista sul ruolo che le piattaforme come Facebook stanno avendo nel diffondere disinformazione sul Covid. «L'unica pandemia che abbiamo è fra le persone non vaccinate», insiste il capo della Casa Bianca, che ha vinto le presidenziali senza brillare sul web.

La situazione è tesa a causa della pandemia che accelera anche negli Stati Uniti, dove i casi di Covid sono triplicati in tre settimane, appena dopo aver celebrato la quasi indipendenza dal virus, fissata da Biden al 4 luglio con la garanzia di vaccinazione del 70% degli americani. Il risultato è stato sfiorato (67,9%), ma adesso le ospedalizzazioni e le morti salgono. La campagna di vaccinazione è lievemente indietro rispetto agli obiettivi. E Biden se la prende con Mark Zuckerberg e gli altri. Che non a caso rispondono piccati ricordando: «Due miliardi di persone hanno visualizzato informazioni autorevoli sul Covid e sui vaccini su Fb, più di qualsiasi altro posto in Internet. I fatti mostrano che Facebook sta aiutando a salvare vite. Punto». Infine, in una nota separata, l'accusa a Biden di cercare «capri espiatori» per «aver mancato l'obiettivo vaccinazioni».

Che succede allora? Facebook ha rimosso oltre 18 milioni di contenuti ma la Casa Bianca si aspetta di più contro i post «dannosi», visto che i No-Vax su Fb, YouTube, Instagram e Twitter hanno raggiunto a marzo 59 milioni di follower, rendendo i social la loro principale piattaforma. Mentre cresce l'irritazione di Fb e gli altri per le continue critiche dell'Amministrazione, cresce anche l'insofferenza bipartisan per lo strapotere delle Big Tech. Trump si è già fatto promotore di una class action contro Twitter, Fb e Google per violazione del primo emendamento, garanzia di libertà di parola nella Costituzione. Biden va all'attacco in nome della salute pubblica, a pochi giorni dal decreto contro le pratiche anti-concorrenziali di Amazon, Apple, Fb e Google. Il vento è cambiato. Il presidente vuole che l'America abbia un solo comandante. Alla Casa Bianca, non in California.

Anche per questo il leader americano, «deluso», ha annunciato che il Dipartimento di Giustizia farà appello contro la sentenza di una Corte del Texas, che dopo lo stop al programma Daca, ritenuto incostituzionale, pone «centinaia di migliaia di giovani immigrati (i «dreamers») in un futuro incerto», togliendo la protezione dal rimpatrio.

«È tempo che il Congresso li protegga».

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