Bambini avvolti in bandiere palestinesi sotto gli sguardi severi dei genitori, una rispolverata ai veterani del "Centro sociale Vittoria" guidati dal redivivo leader Elio Luppoli con funzione da "agit prop" (seppure decisamente datato e non solo per i capelli grigi). Saranno state però al massimo una cinquantina gli adulti, età media 60 anni, riunitisi ieri in presidio a partire dalle 16 in piazza Cavour, nel cuore di Milano, al grido di "Free, free Palestine" e "Liberi subito, liberi tutti". La protesta era nell'aria, prevedibile come la grandine durante una tempesta estiva, dopo che in mattinata la Guardia di Finanza, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova, con l'operazione "Domino" aveva arrestato, partendo dal capoluogo ligure, nove persone accusate di aver finanziato Hamas per sette milioni di euro attraverso una serie di associazioni.
A Milano la Digos, guidata dal dirigente Antonio Marotta, ieri mattina ha messo a disposizione il proprio personale in ausilio delle Fiamme Gialle genovesi per perquisire la sede dell'associazione "La Cupola d'Oro" in via Venini (zona viale Monza-stazione Centrale), sede ufficiale sotto la Madonnina - come spiega l'insegna in lingua araba e italiana - dell'"Associazione benefica di solidarietà con il popolo Palestinese", presieduta dal soggetto forse più noto tra gli arrestati, ovvero l'architetto di origine giordana Mohammad Hannoun, da anni residente a Genova e già allontanato da Milano due volte (per sei mesi alla fine del 2024 e per un anno a partire dal 25 ottobre scorso) con un ordine del questore.
Milano era nel mirino degli investigatori liguri sin dall'inizio. Fra gli indagati nell'inchiesta della Dda di Genova figura infatti anche, con l'accusa di concorso esterno con Hamas, Khalid Abu Deiah, legale rappresentante dell'associazione che ieri mattina ha accompagnato le forze dell'ordine, che lo avevano prelevato a casa, ad aprire le porte dell'associazione. Al termine dell'ispezione - durante la quale sarebbe stato sequestrato materiale cartaceo, una non precisata ma consistente somma di denaro contante, ma soprattutto diversi dispositivi informatici - Abu Dejah è stato portato via a bordo di una vettura civetta delle Fiamme Gialle e gli stata notificata l'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
In piazza Cavour quindi i rappresentanti e i seguaci del mondo ProPal milanese si sono dati appuntamento nel pomeriggio con le bandiere al vento rappresentanti dell'unione sindacale Usb, dello Slai Cobas e delle associazioni Potere al Popolo, Cambiare Rotta e, naturalmente, esponenti del Centro sociale Vittoria che da tempo hanno sposato la causa ProPal.
Quindi, dopo le insistenze dei manifestanti, diventati poco più di un centinaio, il presidio si è trasformato in un mini corteo (nella foto) che ha percorso via Senato fino a raggiungere corso Buenos Aires e poi piazza San Babila e, tra lo sdegno generale della gente, fino in Duomo, sempre urlando "Libertà, libertà, per Gaza siamo qua", "Netanyahu assassino" e, ça va sans dire , "Meloni assassina".