La Grecia, seppure devastata dagli incendi che hanno provocato almeno 100 vittime, continua a vivere un periodo d'oro con il turismo. Anche quest'anno, seppure sia ancora presto per stilare bilanci, sarà un anno record di visitatori stranieri, in particolare italiani. Presenze e prenotazioni sono ancora in crescita, soprattutto dal nostro Paese, che rappresenta un'entrata importante per Atene.
Nel 2017 ci sono stati 1,43 milioni di turisti italiani in Grecia e l'aspettativa è che nel 2018 si superi ancora questa asticella. D'altronde, la tendenza è inarrestabile: dal 2010 a oggi le presenze italiane sono praticamente raddoppiate, complice sicuramente la convenienza dei prezzi ma anche la bellezza del mare e delle isole elleniche. Forse la tragedia che ha colpito in questi giorni il Paese ellenico frenerà gli ingressi in questo ultimo scorcio d'estate. Anche se, come ha dichiarato il capo dell'unità di crisi della Farnesina Stefano Verrecchia, per ora «non ci sono connazionali irreperibili». «In una prima fase non riuscivamo a contattare alcune persone, ma poi la nostra ambasciata è riuscita a reperire tutti gli italiani presenti nelle aree degli incendi», ha spiegato Verrecchia a Sky Tg24. Lo stesso ambasciatore italiano ad Atene, Efisio Luigi Marras, ha assicurato che «la situazione dei nostri connazionali in Grecia è tranquilla».
I turisti italiani si concentrano in Grecia soprattutto nella stagione estiva, privilegiando le isole dello Ionio e dell'Egeo (Corfù, Zante, Cefalonia, Santorini, Rodi, Limnos), ma senza trascurare i più importanti siti archeologici, come la capitale Atene, Olimpia e Delfi. Un caso particolare è quello della capitale, dove la crisi economica continua a sentirsi più che altrove, ma dove comunque si sta facendo un grande sforzo - e notevoli investimenti - per rinnovare l'offerta turistica. «Atene è la città perfetta per i city break ha affermato un grande imprenditore alberghiero greco - e noi cerchiamo di rivolgerci a una clientela di alto livello. I britannici sono al momento i nostri primi ospiti, ma puntiamo molto sugli italiani, che sono al sesto posto come nazionalità, ma con i quali abbiamo molte cose in comune, prima di tutte l'approccio umano». D'altronde, il turismo è la seconda risorsa economica della Grecia. Anche se pesantemente penalizzato dalla sfavorevole situazione economica e indebolito dalla dipendenza dai tour operator nel nord Europa e da un alto grado di stagionalità, dato che il 75% dei soggiorni si effettua tra maggio e settembre. In ogni caso lo scorso anno è stato molto positivo e ha registrato 13 miliardi di euro di entrate e 30 milioni di visitatori e località come Atene, Santorini, Rodi e Salonicco hanno registrato tassi di occupazione vicini al 100%. Nel tentativo di rialzarsi dalla crisi, dal primo gennaio 2018 la Grecia ha anche introdotto la tassa di soggiorno: estesa su tutto il territorio, viene applicata non solo ai soggiorni alberghieri ma anche ad appartamenti, pensioni e villaggi turistici. L'importo varia a seconda del livello della struttura turistica e va da 50 centesimi a 4 euro per notte.
Ma gli italiani non volano in terra
ellenica solo in veste di visitatori. Come spiegato da Verrecchia, secondo i dati della Farnesina in 12mila vi si sono trasferiti stabilmente, anche se quelli regolarmente registrati al sito del ministero sono solo circa 600.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.