Coronavirus

L’ultimo "lascito" di Speranza: un milione di multe ai 50enni non vaccinati

Corsa contro il tempo per il nuovo governo di centrodestra che non ha alcuna intenzione di mettere ulteriormente le mani nelle tasche degli italiani

Il ministro della Salute uscente Roberto Speranza
Il ministro della Salute uscente Roberto Speranza

L’ultimo colpo di coda di Roberto Speranza potrebbe colpire migliaia di italiani. Il ministro della Salute uscente ha dato il via libera all’invio di circa un milione di sanzioni notificate a quei no vax ultracinquantenni che non si sono vaccinati entro il 15 giugno, nonostante l’obbligo previsto per legge. Per tutti i trasgressori c’è da pagare una multa di 100 euro.

Tutto pronto per l’invio delle cartelle esattoriali

Il ministero della Salute, in ogni caso, ha dato mandato all’Agenzia delle entrate di inviare entro il 30 novembre le cartelle esattoriali a tutti coloro che hanno più di 50 anni e non hanno effettuato la vaccinazione obbligatoria. Sarà una corsa contro il tempo quello del nuovo governo, che non è stato ancora formato, per evitare la partenza delle sanzioni. Il centrodestra, come conferma il quotidiano Il Sole 24 Ore, è pronto a presentare alcuni emendamenti al decreto Aiuti ter per sospendere o almeno rinviare la spedizione delle cartelle esattoriali ai no vax.

Cosa può fare il nuovo governo

La multa era stata prevista all’inizio del 2022 per dare maggiore forza alla campagna vaccinale ed era rivolta agli ultracinquantenni che dall’8 gennaio scorso fino a 15 giugno non si erano vaccinati. L’allora minoranza, oggi forza di governo, si era opposta in tutti i modi a questo tipo di provvedimento. L’intransigenza del ministro Speranza, da sempre molto rigido sulle restrizioni anti Covid-19, non è mai andata giù al centrodestra che aveva provato a bloccare le sanzioni durante la conversione in legge del decreto Aiuti ter, azione fallita per la mancanza di coperture finanziarie. L’idea era quella di aiutare i lavoratori no vax colpiti dalla sanzione istituendo un fondo di 200 milioni di euro da parte del ministero dell’Economia.

Adesso, il nuovo governo dovrà trovare una soluzione a stretto giro per evitare di creare ulteriori disagi a migliaia di famiglie italiane.

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