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Minacce ai cristiani, ma il prete incolpa gli italiani

Minacce ai cristiani, ma il prete incolpa gli italiani

Reggio Emilia «Ragazzi, siate bravi musulmani e fate il Ramadan». Dopo la stagione degli auguri agli islamici per il mese sacro di penitenza, adesso l'asticella si alza con gli inviti. E poco importa se la raccomandazione arriva da un sacerdote ed educatore. Don Giordano Goccini è responsabile della Pastorale giovanile della Diocesi di Reggio Emilia e direttore dell'oratorio cittadino Don Bosco. Il quartiere è la popolosa via Adua, una delle zone a più alta concentrazione di immigrati della città del Tricolore. Nei giorni scorsi lungo la recinzione del campo da calcio della diocesi è comparsa una scritta inquietante: «Cristiani buoni solo da morti».

Vandalismo? Stupidità? O un messaggio di odio religioso ben studiato? Difficile dirlo, anche perché la struttura non è dotata di telecamere, ma la Digos, allertata da un cittadino, ha sequestrato lo striscione e ha iniziato le indagini per vilipendio alla religione. Tutte le piste sono aperte. Anche quella che potrebbe eventualmente portare alla vicina moschea di via Gioia. Per lo meno è una delle direzioni verso cui si muoverà la Polizia che ha manifestato l'intenzione di indagare a 360 gradi. La cosa però non convince don Goccini, che, intervistato dal Resto del Carlino , sembra aver già risolto il caso: «No, non possono essere gli islamici che vivono qui, il cartello è scritto bene. Semmai è un gesto di odio che vuole alimentare la tensione tra cristiani e islamici. Penso a un italiano». Paradossale caso di discriminazione al contrario, dove per difendere a spada tratta una categoria si getta fango sull'altra.

Ma il sacerdote non è nuovo a fughe in avanti, come quando invitò in parrocchia Beppino Englaro, costringendo il vescovo di allora a fare retromarcia. Però il caso sembra stargli a cuore più che l'apostolato, oggi parola tabù confusa con inculturazione. Così, invece di insistere per portare in chiesa i ragazzi della zona, don Goccini è arrivato anche a invitarli alle buone pratiche islamiche. «Da noi ci sono ragazzi che praticano un islam moderato. A volte sono io che gli dico di fare il Ramadan». Una resa buonista? O un sincretismo religioso decisamente inattuale visto quello che succede ai cristiani in Irak? Detta così di sicuro una gaffe perché sembra suonare come un invito a non essere moderati, ma a mettere in pratica tutte le prescrizioni dell'islam.

Speriamo non il jihad, anch'esso imposto dal Corano al pari del mese di digiuno.

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