La minaccia leghista al M5s: non far "sbarcare" il reddito

Il sussidio grillino al varo oggi. Salvini sconfitto sui migranti vuol vendicarsi e punta sui fondi ai disabili

La minaccia leghista al M5s: non far "sbarcare" il reddito

Roma - Assomiglia a un ricatto quello di Matteo Salvini. Piomba sulla trattativa sul reddito di cittadinanza tra Lega e M5S, quando il vicepremier da Varsavia ripete ciò che ha detto la sera prima, con toni più intimidatori: «Noi il reddito di cittadinanza senza la parte sulle pensioni d'invalidità non lo votiamo». E chiede «subito un chiarimento nel governo», la sera stessa al ritorno dalla Polonia, in un vertice di maggioranza a palazzo Chigi convocato a tambur battente.

Salvini lo dice quando Luigi Di Maio a Roma ha già chiarito, citando proprio il sottosegretario leghista Durigon, che in 260 mila avranno una pensione di invalidità più alta. «Ricordo - aggiunge il vicepremier grillino- che quota 100 viaggia col reddito di cittadinanza, è davvero assurdo si rallenti tutto...». Lo scambio tra i due è esplicito.

Le clamorose tensioni tra gli alleati di governo sembrano all'apice e dietro le loro dichiarazioni c'è il non detto, le pressioni del Carroccio sui pentastellati e il premier Giuseppe Conte, che sul fronte immigrazione mettono i bastoni tra le ruote. Sulla questione dei disabili Salvini dice che sentirà Di Maio e spera «che manchi qualche tabella», ma in realtà lancia chiaro il messaggio: non tirate troppo la corda...

È evidente l'irritazione con Di Maio e Conte sui migranti di Sea Watch e Sea Eye. In mezzo c'è il reddito di cittadinanza, usato come arma di ricatto, neppure velatamente.

Il ministro del Lavoro pentastellato getta acqua sul fuoco e i suoi assicurano che ci sono 400 milioni di euro da spalmare su pensioni minime, invalidità e navigator, ma dalle opposizioni rinfocolano gli attriti. «Sui migranti ha vinto Conte e ha perso Salvini - dice da Bruxelles il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani-. È giunto il tempo di dare un nuovo governo all'Italia, questo è dannoso per la credibilità internazionale del Paese». Il vicepresidente di Forza Italia paragona Salvini all'attore trasformista Leopoldo Fregoli: «Si cambia l'uniforme tre volte al giorno. Il primo ministro contraddice il ministro dell'Interno e non si capisce qual è la politica sull'immigrazione dell'Italia, qual è la politica economica».

Nota il capogruppo di FdI alla Camera, Francesco Lollobrigida: «Il cortocircuito politico tra Lega e M5S è sempre più evidente. Di Maio dice che i fondi sui disabili ci sono, ma nella bozza che circola non ve n'è traccia. La verità è che la famosa differenza tra il 2,4% e il 2,04% ha stretto i cordoni della borsa e a farne le spese sono stati i pensionati invalidi». Per la dem Vanna Iori: «La Lega cade dalle nuvole, ma sarebbe bastato leggere la legge di bilancio per capire che gli assegni di invalidità non ci sono».

Mentre a Palazzo Chigi, in attesa dei big, i sottosegretari a Economia e Lavoro studiano il decreto legge con le norme attuative per il reddito di cittadinanza e quota 100 sulle pensioni da portare in Consiglio dei ministri oggi o domani, il braccio di ferro tra Carroccio e M5S sui

fondi per la disabilità prosegue e sembra strumentale. Il Sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti assicura che «il governo non è a rischio», ma subito precisa che «non si può considerare risolta la vicenda» dei migranti.

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