La minaccia di Mosca. "Berlino nella fossa". E spaventa i Baltici

"I Taurus a Kiev bruceranno". Manovre con 3mila soldati e 20 navi. Merz: ci difenderemo

La minaccia di Mosca. "Berlino nella fossa". E spaventa i Baltici
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La Russia da tempo ha gettato la maschera e il bluff di Putin è stato svelato al mondo interno. Nessuna voglia di dialogo, nessuna pace e nessuna intenzione di concludere la guerra d'invasione all'Ucraina. E anzi, ogni giorno che passa una nuova non esplicita, ma nemmeno troppo velata, dichiarazione di guerra all'Occidente. All'Europa in particolare, colpevole secondo il Cremlino, di «minacciare la sicurezza e la pace internazionale», in un paradossale cortocircuito logico che sarebbe quasi comico se non fosse così drammatico, dato che a parlare non è solo il Paese che la guerra l'ha iniziata e la continua ma anche lo stesso che proprio ieri ha organizzato esercitazioni nel Mar Baltico, abbaiando (espressione tanta cara ai pacifinti nostrani) ai confini dell'Europa. E non mancando di prendere pesantemente di mira la Germania che ha cancellato le limitazioni alle armi a lungo raggio per l'Ucraina.

Mosca ieri ha addirittura richiesto una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in critica all'Europa e alle sue «minacce alla pace e alla sicurezza internazionale», proprio dopo aver intensificato i suoi raid quotidiani sull'Ucraina e aver candidamente ammesso che per la pace «ci vuole tempo». Eppure accusa l'Europa di sabotare il processo di pace. Il pretesto, è quanto deciso dal Cancelliere tedesco Merz, e cioè togliere i limiti all'utilizzo di armi occidentali per la difesa di Kiev. «Noi siamo minacciati e ci difendiamo. Non deve esserci alcun dubbio sul fatto che noi ci difenderemo», ha ribadito il neo Cancelliere accusando Putin di «non mostrare alcun interesse a una tregua». Non solo, Merz ha chiarito che i limiti alla gittata delle armi fornite a Kiev «sono stati tolti da tempo da diversi Paesi» , perché l'Ucraina ha il diritto di difendersi e «di attaccare le basi militari situate sul territorio russo». Parole chiarissime, anche se il vicecancelliere e ministro delle Finanze Klingbeil precisa: «Non esiste un nuovo accordo che vada oltre quanto fatto dal governo precedente». Quanto basta per far infuriare Mosca che per bocca della sempre sguaiata portavoce del ministero degli Esteri Zakharova attacca: «Se la Germania fornirà missili a lungo raggio Taurus, bruceranno come fiammiferi e Berlino sprofonderà ulteriormente nella fossa in cui si trova da tempo il regime di Kiev che sostiene». Parla invece di «grave escalation», il portavoce del Cremlino Peskov, aggiungendo che la decisione potrebbe compromettere «la soluzione pacifica del conflitto». Come la cosa non strida con le stragi quotidiane che Mosca porta avanti, non è dato sapere mentre il ministro degli Esteri Lavrov che critica anche gli Usa perché non possono non sapere come vengano utilizzate le armi, che detto da chi usa armamenti iraniani, cinesi e nordcoreani è quantomeno bizzarro.

Anche perché mentre attacca senza sosta e parla a vuoto di trattative, cessate il fioco e pace, la Russia ha messo in piedi un'enorme esercitazione militare nel mar Baltico che sa tanto di minaccia. Oltre 20 navi, 25 aerei e circa 3mila con 70 mezzi militari e speciali.

«La Flotta del Baltico sta tenendo un'esercitazione programmata insieme ad alcune forze della Flotta del Nord, supportate dagli aerei delle Forze aerospaziali e dei distretti militari di Mosca e Leningrado, allo scopo di mantenere una situazione operativa favorevole e di mettere in pratica la difesa delle basi nel Mar Baltico da parte delle forze della flotta». La rappresentazione pratica del bluff russo a cui, ormai, non crede più nessuno.

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