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Ministro dell'Università e della ricerca: chi è Anna Maria Bernini

Figlia di un ex ministro, docente e avvocatessa. Dalla militanza in An agli incarichi in Forza Italia, ecco chi è la nuova ministra dell'Università e della ricerca, Anna Maria Bernini

Ministro dell'Università e della ricerca: chi è Anna Maria Bernini

Figlia d'arte, ex militante di An, poi berlusconiana di ferro e capogruppo forzista al Senato. Già ministra. Per Anna Maria Bernini, l'incarico di nuova ministra dell'Università e della ricerca conferitole dalla premier incaricata Giorgia Meloni è un traguardo che si aggiunge a un curriculum già molto ricco. Classe 1965 e avvocatessa mpegnata da anni in politica, ha sempre avuto un atteggiamento aperturista sul fronte dei diritti civili. Ora, nel nascente governo, si occuperà degli atenei italiani e del mondo articolato che gravita attorno a essi.

Chi è Anna Maria Bernini

Per la neoministra, la politica è sempre stata una materia famigliare: suo padre Giorgio Bernini, giurista e collaboratore dell'Onu, fu ministro del Commercio con l'estero del primo governo Berlusconi, nel 1994. Laureata in Giurisprudenza, è avvocatessa e docente di diritto pubblico comparato presso l'università di Bologna, città con la quale ha sempre mantenuto un particolare legame. Nel suo impegno politico, Anna Maria Bernini fu dapprima promotrice della Fondazione Farefuturo, nata per volontà di Gianfranco Fini. Successivamente, sarebbe entrata a far parte del cosiddetto "Comitato dei Trenta", che aveva l'ambizione di riunire le espressioni più liberali della politica. Nel 2008 fu candidata alla Camera ed eletta nella circoscrizione Emilia-Romagna per il Popolo della libertà, in quota An. Nel 2010 poi, la candidatura alla presidenza della Regione Emilia Romagna, conclusasi però con una sconfitta alle urne, in favore dell'avversario di centro-sinistra, Vasco Errani.

L'esperienza come ministra di Berlusconi

Nel 2011, nell'ambito di un rimpasto di governo, Bernini assume l'incarico di ministro per le Politiche dell'Ue all'interno del IV governo Berlusconi. La mansione dura però solo pochi mesi, dal momento che una congiuntura di controversi avvenimenti avrebbe costretto il Cavaliere alle dimissioni, nel novembre dello stesso anno. Confluita nel frattempo in Forza Italia, dal marzo del 2018 l'attuale ministra dell'Università ricoprì il ruolo di presidente dei deputati azzurri. Nella XVII legislatura, fu nominata vice presidente vicario del gruppo Pdl-Forza Italia, capogruppo forzista nella I Commissione Permanente Affari Costituzionali e capogruppo Fi nella Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi.

Nel 2021 venne promossa da Berlusconi a vice-coordinatore nazionale del partito azzurro, con il compito di coordinare l'attività del partito con i

gruppi parlamentari della Camera, del Senato, e del Parlamento europeo. Già in quella fase politica erano circolate indiscrezioni su un suo possibile ingresso come ministra nel governo Draghi, circostanza poi non avvenuta.

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