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Il ministro Calenda: "Al 100% non mi candiderò"

"Io non mi presento alle prossime elezioni, al 100 per cento", dice il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ospite di "In mezz'ora"

Il ministro Calenda: "Al 100% non mi candiderò"

Niente candidatura per il ministro Carlo Calenda, in passato tirato per la giacchetta da diverse parti. "Io non mi presento, sicuro al 100%" dice il responsabile dello Sviluppo economico intervistato da Lucia Annunziata a "In mezz'ora", su Rai Tre. Il ministro sottolinea che la decisione è legata al fatto che ogni cosa fatta sarebbe interpretata, in caso contrario, come tentativo di prendere voti.

"Sono d'accordo con la fiducia sulla legge elettorale, non c'era altro modo", precisa il ministro toccando il tema politico di maggiore attualità. E precisa: "E' un atto pesante ma non c'era alternativa".

Calenda interviene poi sul caso Telecom. "Bisogna sbrigarsi a cercare di dare delle regole, perché ogni conflitto d’interessi sia difficile. La Golden power su Telecom si farà domattina in Consiglio dei Ministri, sono prescrizioni che si danno all’investitore in caso di settori di interesse nazionale, come in questo caso. "L’Italia beneficia degli investimenti esteri, portano valore - ha chiarito Calenda - ma d’altro canto quando si viene si rispettano le regole del Paese. Se c’è un controllo lo si dichiara, se c’è da fare una notifica al governo lo si fa o si viene sanzionati. Il tema è la strategicità della rete, non solo la telefonia ma tutta l’industria 4.0. Su questo si deve arrivare una soluzione in cui si richiama l’investitore alle regole e si studia una soluzione per gestire questo asset".

Capitolo Ilva. "Bisogna stare molto attenti - osserva il ministro - siamo in campagna elettorale e la cosa peggiore è che la vertenza Ilva entri in campagna elettorale. Il rischio c’è. Teniamo l’Ilva al riparo" dalle discussioni della campagna elettorale, ha ggiunto, "dai populismi, anche sindacali, cercare di tenere la barra dritta" e se c’è una violazione degli impegni "dirlo e richiamare al senso responsabiltà".

Il ministro poi manda un avvertimento al sindaco di Roma, in riferimento all’incontro con Virginia Raggi sul piano di rilancio della capitale: "Se vengono per chiedere la lista della spesa è meglio se non vengono perché non è questo il senso.

E così i soldi vanno pure buttati".

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