Cronache

Miti e piccole chicche. Così l'Italia del vino la dà a bere al mondo

Da domani a Verona il 52esimo "Vinitaly". Stasera grande festa per le 107 etichette top

Miti e piccole chicche. Così l'Italia del vino la dà a bere al mondo

È un grande momento per il vino italiano, sempre più amato e venduto all'estero e con un mercato interno che sente aroma di rinascita.

Si apre quindi con un sorriso a trentadue denti l'edizione numero cinquantadue del Vinitaly, da domani a mercoledì 18 nella tradizionale sede della fiera di Verona. La kermesse conta di battere i numeri record dello scorso anno (128mila presenze di cui 48 mila estere da 142 nazioni).

I produttori star celebrano il Gotha nella serata di stasera al Palazzo della Gran Guardia dedicata a Opera Wine, che da qualche anno organizza una degustazione dei migliori vini italiani selezionati dalla rivista «Wine Spectator», la più importante del mondo. Centosette le aziende presenti, un'autentica geografia (opinabile, naturalmente) del vino italiano di altissima qualità: 25 dalla Toscana (tra le quali Banfi, Biondi Santi, Carpineto, Casanova di Neri, Castello di Ama, Fèlsina, Fontodi, Frescobaldi, Mastrojanni, Ornellaia, Petrolo), 16 dal Piemonte (tra le quali Bruno Giacosa, Gaja, Mascarello, Sandrone e Massolino), 15 dal Veneto (tra le quali Allegrini, Prà, Maculan, Masi e Zenato, Zymè), 9 dalla Sicilia (tra le quali Cusumano, Donnafugata, Pietradolce e Planeta), 5 dalla Campania (Feudi di San Gregorio, Galardi, Mastroberardino, Quintodecimo, Molettieri), 4 dal Friuli-Venezia Giulia (Gravner, Jermann, La Tunella, Livio Felluga), dalla Lombardia (Bellavista, Ca' del Bosco, Mamete Prevostini, Nino Negri), dalla Puglia (Fino, de Castris, Schola Sarmenti, Tormaresca), dalla Sardegna (Agripunica, Argiolas, Santadi, Dettori), 3 dall'Emilia-Romagna (Drei Donà, La Stoppa, Tenuta Pederzana) e dall'Umbria (Caprai, Lungarotti, Tabarrini), 2 dall'Abruzzo (Binomio e Masciarelli), dalla Basilicata (Fucci e San Martino), dalla Calabria (Ippolito e Odoardi), dalle Marche (Garofoli, Umani Ronchi) e dal Trentino (Ferrari, San Leonardo), 1 da Alto Adige (Walch), Lazio (Cotarella) Liguria (Lvnae), Molise (Di Majo Norante) e Val d'Aosta (Grosjean).

E i produttori meno blasonati? Sono spesso quelli che preferiamo. Sei etichette presentate in anteprima alla fiera di Verona le raccontiamo a fianco.

E chi sarà a Verona potrà anche assaggiarle.

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