Coronavirus

Moderna e Pfizer ricalibrano il siero

Le case farmaceutiche reagiscono alle varianti del virus Sars-Cov2 e si attrezzano per fronteggiarle

Moderna e Pfizer ricalibrano il siero

Le case farmaceutiche reagiscono alle varianti del virus Sars-Cov2 e si attrezzano per fronteggiarle. E mentre Moderna annuncia che nei prossimi mesi potrebbe essere già pronto il vaccino specifico per Omicron, anche Pfizer si muove. La casa farmaceutica statunitense in realtà si muove su due fronti. Nel corso di un incontro con alcuni finanziatori, i vertici dell'azienda con sede a New York avrebbe ammesso di avere già saputo lo scorso 17 novembre dell'esistenza di una variante in grado forse di «bucare» il vaccino, ma di aver bisogno di un centinaio di giorni per ricalibrare il siero. La Pfizer è pronta a un orizzonte temporale di dieci anni per fronteggiare il Covid. Prepariamoci. Ma Pfizer è impegnata anche nello sviulppo del farmaco in grado di curare il Covid. Alla richiesta dei finanziatori di investire nuovi fondi, i vertici della compagnia avrebbero frenato perché il medicinale, dell'efficacia di soli due mesi, sarebbe stato un assist ai No Vax. Meglio puntare sui vaccini. Ciò che, come detto, sarebbe l'idea anche di Moderna, che potrebbe impiegare mesi prima di iniziare a distribuire un vaccino specifico per Omicron. Lo ha affermato l'amministratore delegato della casa farmaceutica, Stéphane Bancel, all'emittente Cnbc. Bancel ha spiegato che l'efficacia degli attuali vaccini contro la variante non è nota e che in due settimane sarà possibile fare chiarezza. Venerdì Moderna aveva fatto sapere di essere al lavoro per mettere a punto un «booster» apposito per la nuova variante. Si sta sperimentando anche un maggiore dosaggio dell'attuale terza dose. Più ottimista il capo dei ricercatori dell'azienda statunitense, Paul Burton che al Guardian ha confidato che, se sarà necessario, Moderna sarà in grado di produrre su larga scala un nuovo vaccino contro Omicron entro l'inizio del prossimo anno. La distribuzione capillare sarebbe però molto più lenta. Anche il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha assicurato che «la mia squadra sta già lavorando con rappresentanti di Pfizer, Moderna e J&J per sviluppare dei piani d'emergenza per vaccini e booster nel caso in cui dovesse essere necessario». Stesso impegno per la tedesca BionTech che ha annunciato l'avvio dello sviluppo di un vaccino adattato, rispetto al prodotto commercializzato con Pfizer, come «misura cautelativa». La ricerca andrà avanti in parallelo con lo studio della natura della nuova variante.

«Per evitare di perdere tempo, stiamo perseguendo questi due obiettivi in parallelo fino a che non saranno disponibili dati e che non avremo altre informazioni per determinare se il vaccino attualmente disponibile ha effettivamente bisogno di essere adattato o no».

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