«Non mi salveranno, muoio». Guido Zabena, 51 anni, ha annunciato la sua fine in diretta, al telefono con la mamma, imprigionato con la sua auto nel sottopasso, tra Rivarolo e Feletto, sulla ex statale 460, in provincia di Torino. Quel tratto di strada durante il violento nubifragio di lunedì notte si è trasformato in una trappola e si è allagato improvvisamente.
L'automobilista è l'unica vittima di un'ondata di maltempo che da ieri ha interessato buona parte del nord e in particolare diverse zone del Trentino Alto Adige, dove si sono abbattuti violenti temporali. Moena, in Val di Fassa, è stata interessata da un violentissimo nubifragio, che ha allagato buon parte del centro e poi è arrivata la grandine, che ha creato problemi anche a San Genesio Atesino e Bolzano città. Molti gli interventi da parte dei vigili del fuoco per alberi caduti, frane, piccoli smottamenti e scantinati allagati. A Merano le raffiche di vento hanno toccato i 77 chilometri orari, mentre a Bolzano in appena un'ora la temperatura è scesa da 32 a 20 gradi.
Temporali anche in Veneto e la protezione civile ha dichiarato di «stato di attenzione» per i bacini idrografici.
Una perturbazione ha interessato anche Milano, dove il Comune ha disposto l'attivazione del Coc, il Centro Operativo Comunale, mentre sono state allertate le squadre della Protezione Civile, della Polizia Locale e di MM.
Il bilancio è stato pesante, ma l'unica vittima della giornata di maltempo è stata Guido Zabena, imprigionato dentro la sua macchina nel sottopasso del torinese. Mentre vedeva sopraggiungere la fine il cinquantunenne ha dato l'allarme e ha chiamato la madre Mariastella. «Nessuno viene a soccorrermi, ho paura di morire», le ha detto. Ha cercato di aprire la portiera, poi il finestrino. Ma neanche i vigili del fuoco sono riusciti a fare qualcosa per strapparlo a quel triste destino. E quando sul posto sono arrivati i carabinieri e gli agenti della municipale era già era morto.
Lunedì l'uomo aveva finito il turno di notte poi aveva accompagnato a casa un collega di lavoro e aveva fatto un giro differente per tornare a Favria, dove abitava.
E quel percorso diverso gli è stato fatale. La procura di Ivrea aprirà un fascicolo e c'è chi parla di tragedia annunciata, perché il sottopasso si era già allagato tre settimane fa e non è dotato di sistemi di segnalazione.
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