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Il Molise si veste d'azzurro. Tajani: "Dedicato a Silvio"

Il centrodestra vince ancora, col forzista Roberti. E i leader di Pd e 5 Stelle finiscono sotto processo

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Nella regione più piccola d'Italia (il Molise, secondo solo alla Val d'Aosta) va in scena lo spoglio più lungo del mondo: a cinque ore dalla chiusura dei seggi, sul sito del Viminale, erano state conteggiate appena 52 sezioni su 393.

Ma fin dalle prime battute la tendenza è chiara: vince il centrodestra con il candidato di Forza Italia Francesco Roberti (sindaco di Termoli appoggiato anche da «Italia viva») nettamente in testa, saldamente sopra al 60%, e quello del «campo largo» Pd-Cinque Stelle-Rossoverdi, il grillino Roberto Gravina (sindaco grillino di Campobasso, scelto da Giuseppe Conte e incoronato anche da Elly Schlein) che galleggia ben sotto al 40%. Una «vittoria schiacciante», dicono da Fdi, e una chiarissima batosta per il «patto di Campobasso», altrimenti detto «della limonata», siglato da Elly Schlein e Giuseppe Conte, con l'aggiunta di Nicola Fratoianni, davanti a un drink e agli obiettivi dei fotografi appositamente convocati nel capoluogo della regione, pochi giorni fa. Lo ammette anche il candidato governatore: «Evidentemente il centrodestra ha costruito un'alleanza che ha funzionato di più e che al momento vede in modo chiaro la sua vittoria», dice Gravina.

Per la segretaria dem si tratta della prima chiara sconfitta: il fallimento nei ballottaggi di qualche settimana fa lo aveva messo in conto alle gestioni precedenti, ma qui non può scaricare responsabilità: è stata lei a mettere la faccia su alleanza e candidato, e a perseguire l'intesa con Conte fino ad accettare di affondare il candidato presidente inizialmente prescelto per convergere su quello imposto dai grillini. E fino a organizzare la photo-opportunity in Molise, a fianco dell'ex avvocato del popolo. Ora dal Pd spiegano che la sconfitta era largamente prevedibile, e che la colpa è degli alleati: «Abbiamo puntato sull'allargamento della coalizione», dice il responsabile enti locali Davide Baruffi, che parla al nome dell'ammutolita Elly. «Questo ha pagato per il Pd, ma non per le altre liste». Ma è chiaro che si scommetteva su una «sorpresa» che avrebbe confermato la bontà del non pervenuto «effetto Schlein» e sul «traino» M5s che nelle ultime politiche si erano affermati come primo partito in Molise.

Il Nazareno cerca di consolarsi con i risultati di lista: «Siamo secondi, dietro a Fratelli d'Italia», dice Baruffi. Ma per tutta la sera, nello spoglio, il secondo posto è stato conteso tra Pd e Forza Italia, partito del governatore eletto. «Dedichiamo la vittoria in Molise e lo straordinario risultato di Forza Italia al presidente Silvio Berlusconi», dice il coordinatore azzurro e ministro degli Esteri Antonio Tajani.

Il Pd ribolle di mugugni: «Hai voluto la limonata? E ora bevitela», commenta un esponente della minoranza. Elly, spiega un altro, «stavolta non potrà fischiettare dicendo che è colpa di quelli di prima. Ma la vera resa dei conti si apre ora in casa M5s». Il risultato del partito di Giuseppe Conte è drammatico: attorno al 5%, sotto qualsiasi aspettativa visto che avrebbe dovuto contare sul traino del candidato governatore. E l'ex avvocato del popolo, nel Pd ne sono certi, stavolta pagherà un prezzo assai alto. «Sarà il vero tema delle prossime settimane, a sinistra», prevede un ex membro di governo dem. «Se lo cucineranno a fuoco lento, per arrivare alle elezioni europee con un'altra leadership, femminile, da contrapporre a Meloni e Schlein». A bordo campo c'è già Chiara Appendino, che si prepara a fare le scarpe al suo leader. Ma dovrà vedersela con chi (in testa l'uomo che sussurra ai grillini, ossia Marco Travaglio) punta sulla tragicomica ex sindaca di Roma, Virginia Raggi.

Si vedrà, ma lo spettacolo è assicurato.

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