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"Molte intercettazioni inutili". E il taglio delle tasse è pronto

Al lavoro sul bonus tredicesime, la riduzione dell'Irpef sarà nel prossimo Cdm. Nordio: "Spiare all'80% non serve. La giustizia lenta costa 2 o 3 punti di Pil"

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«Abbiamo recuperato 6,8 miliardi di euro dalla rottamazione». Il viceministro dell'Economia, Maurizio Leo, ieri alla conferenza programmatica di Fratelli d'Italia a Pescara, ha ricordato l'andamento positivo della tregua fiscale. L'introito straordinario, insieme ai 3,5 miliardi del Fondo per la riduzione delle tasse (derivanti dall'abolizione dell'aiuto alla crescita economica per le imprese), garantisce già di per sé la conferma del taglio del cuneo fino a 35mila euro anche per il 2025. «Quando siamo arrivati al governo, si stavano abbattendo sui cittadini 28 milioni di cartelle di pagamento. Non abbiamo fatto sconti sull'imposta ma abbiamo abbassato le sanzioni. In Europa le sanzioni si attestano sul 60%, noi abbiamo sanzioni che vanno dal 120 al 240%, questo genera una contenzioso», ha spiegato Leo.

Il viceministro ha poi confermato che nel prossimo Consiglio dei ministri, previsto martedì (proprio alla vigilia del primo maggio, motivo per cui domani ai sindacati saranno illustrati nuovi provvedimenti su sicurezza sul lavoro e incentivi alle assunzioni), dovrebbe essere varato il dlgs Fisco su Irpef e Ires, rinviato la scorsa settimana. Prudenza, tuttavia, sul bonus tredicesime che nell'ultima bozza veniva definito come «un'indennità» fino a 100 euro ai lavoratori dipendenti con reddito fino a 28mila euro, con coniuge e almeno un figlio a carico. Proprio «a causa della limitatezza delle risorse disponibili» la misura era limitata al 2024, nell'attesa di un regime fiscale sostitutivo sulle tredicesime per i lavoratori dipendenti. «Ci si sta lavorando, quindi verifichiamo un attimo se ci sono le compatibilità finanziarie. Sono sempre cauto sulle risorse, dobbiamo fare in modo che una misura che può essere sicuramente di vantaggio per le famiglie abbia le necessarie coperture», ha precisato Leo. E sempre in tema di coperture il viceministro ha sottolineato la necessità di definire meglio «la tassazione dei giganti del web: oggi applichiamo una web tax minimale», ha rilevato aggiungendo che «è nel Paese dove avvengono gli scambi che avviene la tassazione: il G7 può essere fondamentale».

Nel corso della conferenza l'amministratore delegato dell'Eni, Claudio Descalzi, parlando del Piano Mattei, ha rimarcato che «la scommessa dell'Europa sull'Africa è quasi persa, ma quella dell'Italia non ancora» e la presidente Meloni dovrà continuare a «spingere» perché l'Europa non si «distragga» di nuovo.

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha invece precisato che le riforme si prefiggono di eliminare «la lentezza della nostra giustizia» che «costa da 2 a 3 punti di Pil sia per quanto il civile che per il penale». Lo scopo è razionalizzare la spesa annua di 200 milioni, «una cifra immensa per intercettazioni telefoniche e ambientali che nell'80% dei casi non servono a nulla».

Il capogruppo alla Camera di Fdi, Tommaso Foti, è invece ritornato sulla questione delle proteste nelle università.

«Quando vedo studenti, prevalentemente fuori corso, che pensano che la rivoluzione si realizzi rompendo l'accordo con questa o quella università israeliana così favoriamo la lotta del popolo palestinese, mi chiedo se sia meglio mandarli all'Università o a zappare, dove avrebbero sicuramente ottenuto risultati migliori», ha dichiarato.

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