
"Israele non vuole un regime change, ma distruggere le infrastrutture militari degli ayatollah. Lo Stato ebraico punta a far diventare l'argomento sul nucleare un tema internazionale, perché è una minaccia globale". A esserne convinto è Menahem Merhavy, ricercatore all'Harry Truman Institute for the Advancement of Peace dell'università ebraica di Gerusalemme.
Fino a che punto possono spingersi gli israeliani?
"Gli obiettivi principali di Tel Aviv sono per prima cosa colpire il programma nucleare iraniano e in secondo luogo distruggere le capacità del programma missilistico".
Ma per demolire il sito di Fordow Israele ha bisogno del supporto americano
"Lo Stato ebraico può fare la maggior parte del lavoro senza gli Stati Uniti. È vero però che sembra che solo con il supporto degli Usa si possa disintegrare Fordow. Ma non penso che sia solo questo lo scopo del conflitto di Tel Aviv con il regime degli ayatollah. È importante per Israele far diventare il nucleare iraniano un tema internazionale. Per molti anni lo Stato ebraico ha cercato di far capire che il programma nucleare di Teheran fosse una minaccia globale. È quello che sta accadendo ora".
Quante risorse militari restano ancora all'Iran?
"Dal punto di vista israeliano il potere militare della Repubblica islamica consiste nei suoi missili balistici. L'Iran non ha un'aviazione. Ha i droni, ma non sono sistemi molto sofisticati, non hanno causato danni importanti. Teheran ha perso anche molti lanciatori e ogni volta che spara i missili se ne priva".
Hanno una base reale i negoziati in corso?
"Gli iraniani stanno provando a tornare al tavolo, ma Israele non è interessato a un accordo ora, è un po' tardi. I termini sono cambiati rispetto a una settimana fa. Teheran è in un angolo stretto, le sue capacità militari stanno diminuendo, la leadership è a rischio. Dovrebbe diventare più flessibile".
Israele vuole uccidere Ali Khamenei?
"Io penso che lo Stato ebraico preferisca distruggere le infrastrutture militari e poi fare un accordo. Per me il regime change non è un'opzione realistica. In questo momento per lo meno".
Può esserci un collasso del regime?
"Per ora non vedo alcun segno di questo tipo. Non si fa cadere un potere appellandosi alla popolazione e invitandoli ad andare contro i propri governanti. Si può ottenere un regime change dando armi ad alcuni gruppi in Iran che vogliono prendersi dei rischi. Ma Israele vuole solo cambiare le politiche della Repubblica islamica".
Che cosa
potrebbe avvenire dopo, se la dittatura teocratica crollasse?"Potrebbe accadere che uno dei leader delle Guardie della Rivoluzione metta da parte Khamenei, inizi a prendere le decisioni e instauri una nuova dittatura".