Il monito dei Brics: "Fronte comune anti-protezionismo"

Dopo le parole della first lady brasiliana Xi Jinping diserta il summit di Rio

Il monito dei Brics: "Fronte comune anti-protezionismo"
00:00 00:00

La guerra commerciale preoccupa e non poco i paesi Brics. Parzialmente offuscato dall'assenza di Xi Jinping, ha preso il via ieri a Rio de Janeiro il vertice tra il blocco di dieci paesi emergenti che sommati rappresentano oltre la metà della popolazione mondiale e ben il 40% della produzione economica globale. Tutti paesi, a partire dalla Cina, fortemente esposti alle ricadute dei dazi. Secondo una bozza della dichiarazione finale del summit, che si concluderà oggi, i paesi concordano nell'esprimere "serie preoccupazioni" per l'aumento delle misure tariffarie e non tariffarie unilaterali "che distorcono il commercio e sono incompatibili con le regole dell'Organizzazione mondiale del commercio". Nessun riferimento diretto agli Stati Uniti e al suo presidente Donald Trump, ma il bersaglio è ben chiaro. "Stiamo assistendo al crollo senza precedenti del multilateralismo" e "se la governance internazionale non riflette la nuova realtà multipolare del XXI secolo, spetta ai Brics contribuire al suo rinnovamento", sono state le parole del presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, in apertura del vertice, sottolineando come oggi lo scenario globale sia "più avverso" rispetto al passato.

A prevalere è comunque una linea cauta, promossa dallo stesso Lula, con i paesi del blocco che intendono schivare inutili ulteriori frizioni in questa fase molto delicata delle trattative sui dazi, evitando soprattutto di provocare una reazione ostile da parte del presidente statunitense e possibili ritorsioni anche verso quei paesi, come il Brasile stesso, che finora hanno evitato dazi ingenti. Inoltre, negli scorsi mesi Trump ha anche minacciato di imporre dazi del 100% ai paesi Brics se mettessero in discussione il predominio del dollaro statunitense.

Il presidente Lula ha cercato di accendere al massimo i riflettori sul vertici di Rio de Janeiro sia per questioni politiche interne (tra un anno ci saranno le elezioni presidenziali) sia perché per la prima volta si riuniva il blocco allargato: ai paesi originari da cui deriva l'acronimo (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) nel 2024 se ne sono aggiunti altri cinque (Iran, Egitto, Etiopia, Indonesia ed Emirati Arabi Uniti) e da quest'anno ci sono ulteriori dieci paesi che hanno ottenuto lo status di paesi partner'. In tutti i vertici precedenti una costante era stata la presenza del presidente cinese, Xi Jinping, che questa volta ha disertato, creando in piccolo caso diplomatico. L'assenza ufficialmente motivata da Pechino dal sovrapporsi con altri impegni - sarebbe in realtà dovuta al forte disappunto del leader cinese per l'uscita improvvida della first lady brasiliana, Rosangela Lula da Silva, a margine dell'ultimo incontro ufficiale a Pechino, dove la consorte di Lula avrebbe preso parola rivolgendosi proprio a Xi Jinping con un duro attacco verso il social media cinese TikTok.

Tornando alla bozza della dichiarazione finale del vertice Brics, contiene anche riferimenti al protezionismo con il pretesto di ragioni ambientali, chiaro richiamo alle misure adottate in passato dall'Unione europea contro i prodotti agroalimentari brasiliani; infatti, la legge

anti-deforestazione varata da Bruxelles, e che dovrebbe entrare in vigore all'inizio del prossimo anno, va a colpire diversi prodotti dell'area Brics quali la carne e la soia prodotte in Brasile così come l'olio di palma indonesiano.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica